Murder Spree – Mediabomb – Autoproduzione 2012 (di Flavio Centofante)

Mediabomb, dopo alcuni demo, è l’EP d’esordio autoprodotto dei Murder Spree, gruppo metal che arriva dai castelli romani. E’ composto da sei tracce, ognuna con una sua sfumatura particolare. In effetti quello che appare fin dal primo ascolto è che, se da una parte il gruppo sfodera un classico trash metal anni 80-90, tuttavia il disco non lascia niente al caso e in ogni canzone vengono aggiunte sfumature personali. Gli echi che sfiorano il disco appartengono ai vecchi Metallica, Pantera, anche Motorhead, e tanto trash metal; più, appunto, l’istinto e i guizzi personali di un gruppo giovane ed energetico. Le prime due tracce sono forse le migliori: As long the sun burns apre i giochi con un sound compatto e massiccio, su cui si incastona immediatamente la voce graffiante di Andrea De Luca: il suo timbro vocale è magnificamente diretto, una bel colpo per le orecchie. La batteria assesta anch’essa colpi veloci, precisi, rendendo questo brano adattissimo a svolgere il ruolo di opener track. Segue The ripper, che continua egregiamente a costruire il piccolo grande wall of sound del disco: belli i riff violenti, bello l’assolo di chitarra, che si muove tra tempi più lenti e tempi veloci. Già dalle prime due tracce emerge l’ottimo bagaglio tecnico del gruppo. Le ritmiche sono sempre le protagoniste anche nella terza traccia, Smashing Your Jaws (bel titolo no?), accompagnata da riff sinceri, anche se forse questi non spiccano come nelle precedenti tracce. Si prosegue con la cattiveria pura: Deadly Fisting, un piccolo brano che però urla parecchio (1 min circa), e Inferis, altra bella stoccata per i timpani, zuppa di suoni in odore di distruzione. Da segnalare una buona varietà e ricerca nei testi, cosa sempre molto importante se si vuole dare spessore e sfumature grezze ma preziose ad un disco. “Cattiva” è anche la traccia finale, Society Fail, che forse rimanda alla copertina gustosa dell’ EP, col tizio davanti alla tv ma dal quale sfortunatamente si è dileguata la testa: il brano chiude degnamente questo buonissimo lavoro. Rispetto agli esordi del gruppo (alcuni demo), questo EP segna, e segnerà, un punto fermo nella loro esperienza musicale: i brani del disco erano già stati presentati dal vivo da diverso tempo, ma ora finalmente sono stati fissati su nastro – come si diceva ai vecchi tempi. Il risultato è un pugno di brani metal vecchio stile, frullati attraverso la nu school e un tocco colorato di groove che li rende più personali, più appariscenti. Il gruppo è ormai unito e si sente, soprattutto perché appare chiara la voglia di stupire l’ascoltatore, di sfoderare passaggi poco prevedibili in ogni singola canzone.  Si consiglia quindi vivamente l’ascolto di questo lavoro, tenendo presente due cose: che un genere musicale di questo tipo ha sempre poco spazio in Italia, e quindi per la passione ed il coraggio il gruppo va incoraggiato; e che una maggiore visibilità che noi ci auspichiamo questi ragazzi avranno, permetterà di avere – speriamo a breve – un full lenght. Forse lì esploderanno definitivamente. Il gruppo per ora punta su internet (Facebook, Youtube ecc..), e sul passaparola. Voi ascoltate, e poi passate. L’underground romano e italiano, che in questi ultimi anni sta sfornando piccole voci meravigliose, va seguito, curato, coltivato, e non passerà molto tempo che i fiori ancora grezzi del giardino fioriscano definitivamente.
Murder Spree:
GABRIELE LUPI: Chitarra
DANIELE MARROCCO: Basso
LEONARDO CALOGERO: Batteria
ANDREA DE LUCA: Voce
Tracklist:
1 – AS LONG THE SUN BURNS
2 – THE RIPPER
3 – SMASHING YOUR JAWS
4 – DEADLY FISTING
5 – INFERIS
6 – SOCIETY FAIL


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