Roger Daltrey live @ Auditorium Conciliazione (testo e foto di Dino Quinto)

A casa mia si ascoltavano prevalentemente  i Genesis, gli ELP, YES e tutto il maestoso Prog degli anni 70… Quando si è adolescenti ci si promette ad una Band, involontariamente si sceglie, fino a diventarne devoti… Nel mio caso la “MIA” band di appartenenza sono stati gli WHO, per cui se talvolta eccedero’ nell’enfasi e nella glorificazione… è solo per via del fatto che posseggo tutto, o quasi, degli WHO, ho avuto i loro poster attaccati in camera e fondamentalmente li AMO!
Roger Daltrey performs The WHO’S TOMMY and More, questo il titolo che campeggia sui cartelloni in bella mostra…. Roger Daltrey è stato il solo e unico cantante degli WHO, L’Angelo Biondo dagli occhi azzurri che spiegava le ali durante la celebrazione di Tommy e altre centinaia di hits che hanno fatto la storia del Rock! Perchè è proprio di questo che si è trattato, un appuntamento con la storia…. a pochi metri dal Cupolone, in una tipica giornata romana primaverile si esibisce una delle voci più significative del Rock, Roger e’ un classe 1944… a nessuno dei presenti sfiora neanche lontanamente  l’idea che la sua voce non sarà la stessa di un tempo, quello che conta è esserci, l’unica cosa che veramente ha un valore è presenziare a questo rito di massa, con la testa, ma soprattutto con il cuore e la mente! Quando si ha a che fare con figure del calibro di Roger Daltrey, i paragoni diventano illustri, per forza di cose bisogna far riferimento a band del calibro di Beatles, Rolling Stones e Led Zeppelin… 
Nessuna Band può vantare una storia così straordinaria, intensa, poetica e drammatica come gli WHO!  100 Milioni di dischi venduti, 18 dischi d’oro, 12 di platino … non sono nulla rispetto alle emozioni che trasmettono le loro canzoni, veri e propri inni generazionali, manifesto della cultura Rock e non solo. Tutto ebbe inizio nel 1966 con My Generation – Hope I die Before Get Old… Spero di morire, prima di invecchiare…
Nel 1969 esce Tommy, il primo concept-opera Rock da cui Ken Russell girerà anche il celebre film omonimo, nel 1970 Live at Leeds mostra la vera essenza degli WHO, una band che suona ad un volume pazzesco, con un’energia fuori dal comune e che non disdegna momenti lirici, nel 1971 WHO’S Next è l’apice compositivo della band, l’uso del sintetizzatore rende le canzone epiche e melodiche, Baba O’Riley, Bargain, Behind Blue Eyes, Won’t Get Fooled again: sono a mio avviso il testamento artistico della band. Nel 1973 è la volta di Quadrophenia. Arriva il 1978; il batterista Keith Moon muore a soli 32 anni, stroncato da un’overdose di psicofarmaci. Molti dei piu’ grandi batteristi del pianeta hanno confessato di essersi appassionati allo strumento dopo aver visto suonare Keith. La band accusa il colpo (ironia della sorte sulla copertina del vinile WHO are You … Keith è seduto su una sedia dove è scritto “Da non portare Via” n.d.r.)  ma riparte, e nel 1979 esce The Kids are Alright , dal quale viene tratta un’edizione cinematografica; In Italia il film esce con il sottotitolo Uragano WHO, per chi non lo avesse ancora fatto, posso solo consigliare di vedere questa pellicola: rarità, spezzoni, pezzi di concerti, interviste e quant’altro fanno capire perchè, gli WHO sono stati la più grande band di Rock’n Roll di questo pianeta.
Fragorosi, eccessivi, aggressivi, poetici, melodici, inossidabili, come loro stessi scrivevano in  Long Live Rock “Siamo stati la prima band a vomitare nei bar e a trovare la distanza dal palco troppo lontana”, aggiungo, e senza tema di smentita, siete stati tremendamente originali: Punk prima dei Clash e dei Sex Pistols, Mod prima dei Jam, il mio cuore e le mie orecchie non vi ringrazieranno mai abbastanza per le emozioni che ho vissuto in vostra compagnia! 
Non è mia intenzione eccedere in una cronistoria dell’epopea Who , band come i Clash  (nel 1982 erano di spalla agli WHO nella loro tournee americana n.d.r.) Sting, Paul Weller, sino ad arrivare a Dave Grohl (Foo Fighters, Nirvana) Eddie Vedder (Pearl Jam) Tom Meighan (Kasabian)  hanno descritto gli Who come la loro principale influenza, stesso dicasi per Spike Lee in Summer of Sam e Time Magazine dedicò loro la copertina, cosa mai avvenuta a nessuan band del globo a parte Beatles e The Band.
Il 3 Dicembre 1979 un altro episodio increscioso, gli WHO sono a Cincinnati per la tournee americana, a causa della calca 11 persone perdono la vita… per il crollo di una tribuna, dopo la morte del bassista John Entwistle, oggi solo  un malandato Pete Townshend e appunto Roger Daltrey tengono alta la bandiera della band londinese, ed è proprio in onore di questa ipotetica bandiera che Roger e la sua band si sono esibiti! La band composta da Frank Simes Chitarra, Simon Townshend (fratello del leggendario Pete, autore del 99% delle canzoni WHO) chitarra e voce, Loren Gold tastiere, john Button Basso, Scott Deavours batteria, ha suonato Tommy per intero, Amazing JourneySparks, Pinball Wizard e I’m Free; tutto il repertorio  eseguito sul filo di un’emozione strisciante, continua, sino ad arrivare al fatidico ritornello “See Me, Feel Me, Touch Me” (Guardami, Sentimi, Toccami) dove le coronarie del sottoscritto hanno rischiato di saltare.
Ma non era ancora finita, quando la band ha mostrato di non averne abbastanza, attaccando altri classici tipo Who are You, The Kids are Alright, Behind Blue Eyes e una bellissima Naked Eye, il pubblico è venuto davanti, l’Auditorium si è trasformato in un’ArenaRock, tutti sottopalco ad inneggiare, saltare, in qualche caso toccare il Mito!!!
Oltre 2 ore e mezza di concerto, caro Roger i capelli saranno un po’ argentati, gli occhi azzurri coperti da un paio di lenti, il fisico e i movimenti lievemente appesantiti, ma nei momenti in cui  hai fatto ruotare il microfono, facendolo volteggiare, avvinghiandolo su te stesso…. io come molti presenti (fprse tutti) abbiamo chiuso gli occhi e memorizzato quest’attimo immortale.
Tutto ha un Inizio e spesso anche una fine, le Rockstar possono invecchiare, ma perdere il feeling , questo mai!!!!


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