Portishead live @ Postepay Rock in Roma (testo e foto di Stefano D’Offizi)

Uno dei migliori spettacoli live da inizio 2012 a questa parte! I Portishead riempiono la platea del Postepay Rock in Roma, investendo il pubblico con un treno sonoro impeccabile, senza paura di deragliare, senza badare ai superstiti, dritti al cuore ed alla mente con una forza ed una qualità strepitosa. La voce di Beth Gibbons non perde una nota, dimostrando ottime doti carismatiche pur senza incentrare il proprio show su capriole pindariche o cambi di abito, lasciando lo spazio visivo alle proiezioni di immagini su di un un megaschermo (che occupa tutto lo sfondo del palco) davvero impressionante.
Aprono lo show i Thought Forms, band d’impatto psichedelico vecchio stampo, non esattamente un post rock (per gli amanti delle etichette). Chitarre cariche di riverberi si intersecano a linee aggressive di un basso spesso in loop, melodie rindondanti e ritmi quasi tribali, ad ascoltarli sembra quasi più un rito pagano di chissà quale antica divinità perduta, tanto che l’intera platea (non molti meno di quanti assisteranno al live dei Portishead) ascolta in completo silenzio, avvolti in quell’atmosfera carica di acido misto ad estasi percettiva.

Davvero impressionanti, vedrò personalmente di approfondire e riportare proprio su RELICS.
Dopo quasi un’oretta di psichedelia, i Thought Forms salutano e lasciano il palco per lasciare spazio alla Headliner della serata. 
Il megaschermo si accende, illuminando l’intera area concerto, rivelando uno sfondo multimediale mai visto a Rock in Roma, inutile dire che le braccia sono già protese al cielo, anche se della band per il momento, neanche l’ombra.
Pochi minuti di attesa e tutto torna buio, conseguente boato del pubblico al segnale dell’imminente inizio del concerto, ed il gioco è fatto, i Portishead fanno il loro ingresso sul palco applaudendo di rimando verso la platea.
Si apre immediatamente con Silence, estratto dall’ultimo album intitolato Third, ed è subito l’apoteosi, mentre le minicamere montate sugli stessi membri della band, offrono delle riprese spettacolari di alcuni particolari che raramente si possono vedere in un concerto di simili dimensioni e distanze, proiettando il tutto sul megaschermo. Seguono Hunter e Nylon Smile, anch’esse estratte dal lavoro più recente, a valorizzare la splendida voce di Beth Gibbons, maggiormente impreziosita dalla ormai consolidata qualità acustica di un simile palco… una certezza!

Da Mysterons a Roads, tutti i brani vengono eseguiti alla perfezione, sembra quasi di ascoltare direttamente dal disco, molto fedeli e precisi, unica differenza per Wandering Star, ritmo ai margini e voce in primo piano accompagnata da un synth davvero pregevole.
Inutile dire che l’esplosione del pubblico accompagna Glory Box, uno dei brani più famosi della band, unico momento in cui il pubblico spezza il religioso silenzio per cantare in coro assieme a Beth, davvero da brividi.
Lo show prosegue per circa un’ora e trenta, minuto più minuto meno, infine, Beth Gibbons decide di scendere frontalmente dal palco, aiutata dagli addetti alla sicurezza, correndo verso le prime file del pubblico, come se volesse ringraziarli ed abbracciarli tutti, stringendo mani e sorridendo, davvero divertita e felice di vedere tanta gente accorsa per ascoltare l’espressione musicale dei Portishead.
Un concerto a dir poco strepitoso, davvero d’effetto.

Un ringraziamento speciale a Daniele Mignardi Promopress Agency e Postepay Rock in Roma per averci ospitato durante questo evento

 


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