Federico Palladini & La banda della Scolopendra – Attorno al fuoco (di Stefano Capolongo)

Approcciare nel modo giusto un genere come quello della musica popolare e folk non è mai stato, per chi scrive, un compito molto facile. Spesso non si ha bene chiaro nemmeno di cosa si stia parlando e la diffusione di massa di patrimoni popolari (vedi Pizzica e Taranta) ricchi di storia, spesso non ha fatto altro che privarli del loro significato intrinseco. Con questa premessa non voglio anticipare cosa sarà il disco che oggi abbiamo sottomano anche perchè ridurlo entro generi sarebbe come depauperare il grande lavoro svolto. Attorno al fuoco di Federico Palladini e la Banda della Scolopendraè…

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Approcciare nel modo giusto un genere come quello della musica popolare e folk non è mai stato, per chi scrive, un compito molto facile. Spesso non si ha bene chiaro nemmeno di cosa si stia parlando e la diffusione di massa di patrimoni popolari (vedi Pizzica e Taranta) ricchi di storia, spesso non ha fatto altro che privarli del loro significato intrinseco. Con questa premessa non voglio anticipare cosa sarà il disco che oggi abbiamo sottomano anche perchè ridurlo entro generi sarebbe come depauperare il grande lavoro svolto. Attorno al fuoco di Federico Palladini e la Banda della Scolopendraè infatti un lavoro affettivo e spirituale, una dichiarazione d’amore per la propria terra che arriva dopo anni di sperimentazione tra i generi più cari al cantautore: jazz, bossanova, swing e canzone d’autore. In copertina campeggia un cerchio giallo e rosso, al cui interno troviamo un palindromo latino di Virgiliana memoria: “In girum imus nocte et consumimur igni” (Giriamo di notte e ci consumiamo nel fuoco). La parte visiva che sembra quasi trasmettere il crepitìo di un falò si lega perfettamente con la prima traccia Notte di S.Giovanni dove, quasi come un’anafora, è ancora il fuoco a fare da padrone; qui una nenia d’apertura (Acquarella non venì, San giovanni sta a dormì, tra le braccia del Signore, scansa l’acqua fa uscì il sole) eseguita dalle donne del paese, presenta un brano ricco e fervido di chitarre e percussioni condite da una splendida fisarmonica, il tutto sorretto dalla voce diligente di Palladini. Se questo brano è stato la presentazione del paese di Villa Santo Stefano(in provincia di Frosinone), con l’allegra Il pescatore di galline comincia la carrellata di eventi e personaggi legati a questo luogo. La toccante I Prati del Macchione, forse la traccia più intima, ricorda brani del Banco del Mutuo Soccorso e funge quasi da apertura alla corale Gioia, (brano che parla del bandito locale Domenico Orlandini) una festosa e corale cavalcata, azzeccatissima nella ritmica e coadiuvata dal Coro Polifonico di Villa San Giovanni.
 Si prosegue con la introspettiva Il dono degli artisti, fiume di ricordi che ripercorre decenni di cantautorato italiano, da Claudio Lolli a Samuele Bersani passando per Vinicio Capossela, presente nella più scanzonata, divertente e jazzistica Roccobecco, Canemallanco e Manicolento, storia di tre mostri immaginari. Non solo nostalgia però in Attorno al fuoco, ma anche uno sguardo, seppur disilluso, al presente come si carpisce in Domenica di Pasqua (…mentre sui tetti passano le nubi radioattive), un brano di livello superiore che sembra quasi un omaggio a Franco Battiato. Il sussulto finale è affidato a Villa di Notte, chiosa d’ispirazione Floydiana che regala la splendida fotografia di un paese che dorme, uno scatto intriso di sapori e odori della terra, un dolce bacio notturno che chiude delicatamente il lavoro.
L’idea di un tale album è senz’altro meritevole, a maggior ragione quando registrazione e missaggio sono così curati. I musicisti che sono intervenuti in quest’album sono molteplici e hanno fornito un supporto tangibile di qualità. La voce di Federico Palladini è lineare, non certo particolarmente profonda o persistente tuttavia avendo di fronte un lavoro così profondo ci si deve concentrare più sulla realizzazione complessiva del cantautore, sulle sue capacità di dipingere un idillio contenuto nello spazio di nove tracce. Attorno al fuoco è un songbook, una fiaba, un album di foto da tramandare di generazione in generazione come memoria storica di questo così piccolo ma così importante paese del Frusinate, pertanto il giudizio che si può darne prescinde sia dai generi e dai riferimenti musicali che contiene, sia dalla qualità e rilevanza complessiva del lavoro in sè: è un disco prima di tutto affettivo, e se giudicato in quest’ottica assume un significato particolare che trascende i singoli pezzi.
 

Tracklist: 

1. Notte di San Giovanni
2. Il pescatore di galline
3. I prati del macchione
4. Gioia
5. Il dono degli artisti
6. Roccobecco, Canemallanco e Manicolento
7. Camilla e la luna
8. Domenica di Pasqua
9. Villa di notte

Federico Palladini e la Banda della Scolopendra sono:
Federico Palladini: voce e chitarra
Matteo Panetta: violino, pianoforte elettrico e cori
Massimo Campasso: batteria, cajon e percussioni
Paolo Tricca: basso elettrico
Flavio Perrella: contrabbasso
Giovanni Mancini: chitarre

Collaborano: Davide Petrillo, fisarmonica, Paolo Sturniolo, basso, Vanessa Perilli, arrangiamenti classici.
Un ringraziamento particolare a Massimo Canorro


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