Lello Panico e gli Electric Roots live @ Big Mama (testo e foto di Laura Dainelli)


Serata all’insegna del blues, del rock ma soprattutto della musica veramente di qualità, ovvero quel tipo di musica fatta da musicisti degni di questo nome e tranquillamente assimilabili, dal punto di vista del talento, alle rockstar più note.

Beh, si sa che il Big Mama è da sempre garanzia di tutto questo, ma un conto è sentirlo dire e un conto è stare lì eviverselo, un’atmosfera pressoché ovattata e magica, partecipativa e contemplativa al tempo stesso, anche se la dimensione contemplativa del pubblico su molti pezzi finisce inevitabilmente per prevalere, perché non solo c’è da rimanere a bocca aperta davanti a cotanto talento, ma la meraviglia della perfezione stilistica è tale che si crea, quasi in automatico, un religioso silenzio sulla gran parte delle note ascoltate.
Ammirazione, stupore, genialità, passione ed esperienza. Un concentrato di tutti questi elementi che lascia di stucco chiunque, ma a chi anche solo un po’ si è accostato al blues nella sua vita, beh lo travolge di emozioni sicuramente.

Il magico trio è formato da Lello Panico, chitarrista, Tim Fritz al basso e Alessandro Cinelli alla batteria, in una parola Electric Roots.
Lello Panico e Tim Fritz sono nomi assolutamente stranoti ed altrettanto apprezzati nella scena musicale di un certo tipo, italiana e non solo, e questa fama è del tutto meritata: hanno entrambi una passione ed una carica enormi, accompagnate da una padronanza tecnica dello strumento altrettanto notevole.
Ma la vera sorpresa a questo punto è il batterista Alessandro Cinelli: giovanissimo ma che non ha proprio nulla da invidiare a tanti altri colleghi di lungo corso con quarant’anni di esperienza alle spalle; un “mostro di bravura” in tutti i movimenti, ed in particolare per come riesce a reggere il ritmo in modo sempre molto accurato e sostenuto, dall’inizio alla fine, sull’ultimo pezzo come sui primi, non fa veramente una piega. La stanchezza sembra non toccarlo minimamente, lui continua carico e deciso ed appassionato fino a che deve, ed anche alla fine sembra quasi che continuerebbe ancora per ore. Ammirevole e assolutamente degno di essere ascoltato.

Questo trio così adrenalinico ci ha regalato diverse cover bellissime, tutte interpretate in modo molto personale, con un effetto in alcuni casi (The thrill is gone di B.B. Kingin particolare) quasi meglio dell’originale, un suono ancora più diretto e coinvolgente.
Il repertorio di B.B. King è piuttosto vasto, ripreso con assoluta precisione e dedizione. Il tocco di classe in questo caso è dato dalla Gibson 339 di Lello Panico, molto simile a quella dello stesso B.B. C’è anche moltissimo di Jimi Hendrix su questo palco, e tra i vari pezzi eseguiti merita un rilievo speciale Angel, che veramente lascia tutti rapiti per quanto il risultato dell’interpretazione sia personalizzata in un modo assolutamente spettacolare. Stesso discorso  anche per il finale della serata Tomorrow never knows, sempre di Hendrix.

A questo proposito, non è un caso che Panico abbia avuto per anni una sua tribute proprio dedicata ad Hendrix: questo spiega ancora meglio l’accuratezza di tutti i dettagli e la carica emotiva che trasuda da ogni nota. Ed a proposito di dettagli tecnici, di notevole importanza come effetto sonoro è l’utilizzo del wah- wah in un modo pressoché unico e che, soprattutto accompagnato ad un assolo cantato, inizia a dare già dai primi pezzi un’idea della brillantezza e l’intensità di quello che è stato l’intero live. Altri due importantissimi elementi dello scenario della serata sono stati lo slow blues, alternato con un incastro perfetto a sonorità un pochino più rock, infine un paio di pezzi di blues strumentale che hanno fatto cogliere con ancora maggiore immediatezza la capacità tecnica di questi tre musicisti, a cui rinnoviamo i nostri complimenti più vivi!
Un ringraziamento speciale allo staff del Big Mama per averci ospitato durante questo evento


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