Quarzomadera – L’impatto (Videoradio, 2012) (di Stefano Capolongo)

Un feto. Un feto all'interno di un pianeta, a metà tra lo spazio e uno scenario urbano. Una istantanea da fine del mondo, da Alfa e Omega in cui questo embrione sembra il protagonista di una rinascita, di una salvezza da un impatto imminente. Proprio "L'impatto" è il nome del nuovo lavoro (il terzo in assoluto) dei Quarzomadera che arriva a 3 anni di distanza da "Orbite". La proposta dei Quarzomadera (da "Quarzo Madeira", variante rossa del quarzo) abbraccia decenni di rock, italiano e non solo, anche se risulta difficile trovare un filo conduttore stilistico all'interno dell'album, eccezion fatta…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Voto Utenti : 2.75 ( 1 voti)
Un feto. Un feto all’interno di un pianeta, a metà tra lo spazio e uno scenario urbano. Una istantanea da fine del mondo, da Alfa e Omega in cui questo embrione sembra il protagonista di una rinascita, di una salvezza da un impatto imminente. Proprio “L’impatto” è il nome del nuovo lavoro (il terzo in assoluto) dei Quarzomadera che arriva a 3 anni di distanza da “Orbite”. La proposta dei Quarzomadera (da “Quarzo Madeira”, variante rossa del quarzo) abbraccia decenni di rock, italiano e non solo, anche se risulta difficile trovare un filo conduttore stilistico all’interno dell’album, eccezion fatta per la particolarissima e trainante voce di Davide Sar. Atmosfere rock-spaziali in Le cose che non trovi e distorsioni medianiche in Nebula garantiscono che questo sarà un bel viaggio. Si prosegue all’insegna di spazi metafisici come Incanto e Nebula e rapidi ritorni sulla terra chiamati La ballate dei pregiudizi o la bellissima Comprendimi in cui si possono apprezzare decisi assoli di chitarra e la voce di Simona Pozzi, corista ed elemento fondamentale per i Quarzomadera.Altro elemento che è d’obbligo premiare è la corposità del suono che si fatica a credere non provenga da una band ma piuttosto da sue soli elementi. Il duo è infatti una formula che spesso non riesce a colpire dritto all’obiettivo ma in questo caso Sar e Cantorrino sanno fornire tutto ciò che un album deve avere: un singolo (Le cose che non trovi), un picco (Spore), un pezzo strumentale di certo valore (Piccoli scheletri nell’armadio) e una coda riflessiva (La soluzione).
Per i Quarzomadera un lavoro che deve definirsi completo sotto ogni punto di vista, i testi spaziano tra tematiche di vita quotidiana come il pregiudizio, la speranza e le incomprensioni; la musica denota una maturità artistica perfettamente raggiunta e qui sapientemente messa in scaletta.
L’impatto che offre “L’impatto”, dunque, non può che definirsi positivo, un album che abbandona la spasmodica ricerca della novità a tutti i costi e si concentra sulle abilità già in possesso alla band, migliorandole e sviluppandole in direzione di un rock classico che sa utilizzare (cosa non più così scontata) testi in italiano.
Se è il numero perfetto ma in musica simboleggia anche lo scoglio del terzo, difficilissimo disco si può affermare che i Quarzomadera lo hanno aggirato con disinvoltura.
Pollice su.
Tracklist:
 
1. Le cose che non trovi
2. Nebula
3. Incanto
4. Rimedi e speranze
5. L’asceta
6. La ballata dei pregiudizi
7. Spore
8. Piccoli scheletri nell’armadio
9. Comprendimi
10. La soluzione
I Quarzomadera sono: Davide Sar (voce, chitarra, synth, programming), Tony Cantorrino (Batteria e percussioni), Simona Pozzi (cori). Hanno partecipato Luca Urbani (archi sintetici/tastiere aggiuntive), Erika Zanotti (flauto in “Spore”).


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Stefano Capolongo

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