Anaal Nathrakh live @ Traffic live club (testo e foto di Mario Cordaro)

Ci sono gruppi che rendono di più dal vivo che su disco, è innegabile; come, del resto, è altrettanto innegabile l’opposto.
Il concerto degli Anaal Nathrakh al Traffic live club mi ha convinto della bontà della prima opinione, almeno per quanto riguarda la band inglese: non nascondo, infatti, che i loro full-lenght non mi hanno mai fatto impazzire. On stage, però, ho trovato un combo affiatato, compatto, dall’impatto assolutamente devastante; sono stato costretto a ricredermi quindi, ma avrò modo di approfondire la cosa in seguito. In apertura del concerto troviamo gli In Case Of Carnage, band romana con doppie vocals (maschile e femminile) dedita ad un deathcore veramente poco incisivo, a mio avviso. Il sound di questi ragazzi è fin troppo moderno per i miei gusti, e ciò non è stato in grado di farmeli apprezzare; la presenza di due chitarre ad otto corde, oltretutto, non ha facilitato certo la cosa. Non posso quindi esprimere un giudizio su materiale che non è nelle “mie corde musicali”. Successivamente è il turno dei Galera, anche loro originari della capitale; la loro proposta si può inquadrare in un mix tra l’impatto e i riff del metal (testi in italiano), e le tempistiche tipiche dell’hardcore. Un sound decisamente scarno e poco strutturato il loro, ma comunque apprezzato dai presenti. 

Il registro cambia con la performance degli Hastur, infatti questa coppia di gemelli (rispettivamente chitarra/voce e batteria) cambia radicalmente il registro musicale tenuto fino a quel momento facendomi ricordare in alcuni passaggi i vecchi Dillinger Escape Plan. I continui cambi di tempo e la mancanza di assoli veri e propri creano una miscela sonora sia d’impatto sia ricercata allo stesso tempo. Ho sentito definire il loro stile “cervellotico”, ma questi ragazzi dimostrano on stage di possedere anche un discreto senso dello humor (il che non guasta mai); speriamo che qualcuno si accorga di loro e gli produca un vero e proprio album, prima o poi. Come anticipato alcune righe fa, il pezzo forte della serata è rappresentato dagli Anaal Nathrakh: una prestazione breve la loro, cinquanta minuti suonati, ma di un’intensità incredibile e di una potenza veramente spaventosa. Il loro black/grindcore ha devastato letteralmente il locale e il pogo è stato continuo e furioso, mentre il numero delle presenze è stato decisamente soddisfacente per un concerto di questo tipo (almeno un centinaio di persone). 

Non so quanto abbia contribuito in questo la presenza al basso di Shane Embury dei Napalm Death, ma è stata una sorpresa vedere tutta quella gente, almeno per me. La massa di pubblico in perenne movimento mi ha costretto a seguire lo show molto più indietro di quanto prevedessi, e questa è la miglior dimostrazione di come questa città risponda con passione e partecipazione ad eventi di un certo tipo, organizzati in una certa maniera. Bene così. 

 
Setlist:

1. Drug – Fucking Abomination
2. Bellum Omnium Contra Omnes
3. In Coelo Quies, Tout Finis Ici Bas
4. Submission Is For The Weak
5. The Final Absolution
6. Todos Somos Humanos
7. More Of Fire Than Blood
8. Forging Towards The Sunset
9. Do Not Speak
10. In the Constellation Of The Black Widow

Un ringraziamento speciale allo staff del Traffic live club per aversi ospitato durante questo evento


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