Lordi live @ Orion live club (testo e foto di Matteo Pizzicannella)


Una delle band più chiacchierate del panorama metal Finlandese, pesantemente ispirati al cinema horror, noti per la teatralità e per le maschere che da sempre indossano durante i loro pittoreschi spettacoli live. Prima dei padroni della serata, salgono sul palco dell’Orion live club i Reverse Grip, band hard rock proveniente da Toronto. Sicuramente non si tratta di campioni di originalità, genere abbastanza sfruttato già decadente alla fine degli anni 90, a cavallo fra Guns ‘n Roses e Motley Crue dei tempi d’oro, fin troppo ispirati forse, soprattutto per il frontman Dru Broda. Questi indossa le vesti di un Axl Rose ormai vivo solo nei ricordi degli appassionati più incalliti, apparendo spesso in una figura quasi “scimmiottesca” del vecchio gunner, spostando l’attenzione più sull’immagine che non sulla sostanza. A chiudere il cerchio, Kramer White al basso, Sean e Dylan Broda, rispettivamente chitarra e batteria della band, nonchè fratelli del frontman sopracitato.  

La performance del gruppo rimane più o meno in linea con il loro stile, leggermente fuori contesto forse, ed anche il loro album Hunger for Chaos, richiama alla memoria lo storico Appetite for Destruction, resta da capire se si tratta di un tributo ai Guns o mancanza di fantasia, ma come si dice in questi casi: ai posteri l’ardua sentenza (o ai poster affissi nelle loro camere magari).

Cambio palco, entrano in scena i Lordi. La band Finlandese gira l’Europa per presentare il loro ultimo album To beast or not to beast attraverso il tour chiamato appunto Tour beast or not “tour” beast. Attivi da quasi un ventennio i Lordi raggiungono la notorietà nel 2006 con il singolo Hard Rock Hallelujah, e come al solito lasciano il segno sul panorama internazionale grazie alla loro capacità di coinvolgere il pubblico nei loro “Horror Live”. Davanti ad una platea non proprio gremita, i finnici eseguono una fitta scaletta tra cui gli estratti dal loro ultimo lavoro We’re not bad for the kids, The riff, Something wicked come this way comes, fino alla chiusura con il loro cavallo di battaglia Hard rock hallelujah.

Usciti fuori da un freak show anni 80 i Lordi regalano uno spettacolo sicuramente intenso ai loro fan che non li lascia insoddisfatti, mi chiedo però se tanta teatralità già sperimentata nel corso degli anni da Alice Cooper, Kiss e per ultimo Marylin Manson (solo per citarne alcuni), non tenda a distogliere l’attenzione dalla debolezza compositiva di alcuni brani.Mentre i sopracitati artisti usavano ed usano tuttora le loro maschere per aggiungere forza al loro personaggio, si ha l’impressione che i Lordi si nascondono dietro i loro costumi, che diventano così il loro principale punto di forza.  
In conclusione, questa congettura lascia comunque il tempo che trova, la band continuerà il proprio tour registrando con ogni probabilità, affluenze maggiori nel nord Europa, dove il terreno è fertile per band di questo calibro, e comunque i loro fans li apprezzano così come sono.
Setlist:
We’re not bad for the kids
Bringing back the ball
The riff
Who’s your daddy
Blood red sandman
Schizo doll
Zombierawk + this is heavy
Something wicked this way comes
It snows in hell
Supermonstars
I’m the best
They only come out at night
Devil is a loser
Hulking dynamo
Hard rock hallelujah
Sincerely with love
Monsterman
Un ringraziamento speciale a Daniele Mignardi Promopress Agency e Orion live club per averci ospitati durante questo evento


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