Marta sui Tubi live @ Blackout Rock Club (testo e foto di Stefano D’Offizi)

Blackout Rock Club, uno dei migliori ritrovi del popolo Rock della capitale, stasera registra un sold out per nulla inaspettato. Ad affiancare l’ennesima esibizione romana dei Marta sui Tubi (li avevamo già incontrati lo scorso anno all’Angelo Mai Altrove Occupato) un altro artista quantomeno insolito. Giovanni Truppi (anche lui recentemente ospitato sulle nostre pagine con il suo Il mondo è come te lo metti in Testa) compare in sordina su di un palco già caldo, reso rovente da una folla impaziente e dal clima primaverile ormai sbocciato in un caldo infernale. Si aprono le danze con Ti Ammazzo, urlata a squarciagola ed accompagnata con riff graffianti e forsennati, indotti ovviamente dai temi del brano.

L’energica introduzione rompe perfettamente il ghiaccio, attirando l’attenzione dell’intera platea su Truppi, che senza alcun indugio passa immediatamente al brano successivo. Applausi tra una canzone e l’altra, mentre il pubblico unanime percepisce la genialità di Truppi senza soffrire minimamente quel cantare tra l’ululato ed il rabbioso, impreziosito dai contenuti paradossali fin troppo attuali e tristemente verosimili. Giovanni Truppi è un’insolita promessa cantautoriale, voce e chitarra capaci di spazzare via ogni forma di possibile noia. Il caldo cresce mentre l’attesa snervante rende tutto più difficile, si suda accalcati fra la folla, mentre una canzone d’altri tempi introduce l’ingresso sul palco dei Marta sui Tubi. Ovazione obbligata quando Giovanni Gulino e Carmelo Pipitone (rispettivamente voce e chitarra della band) calcano il palco del Blackout Rock Club, seguiti a razzo da Ivan Paolini (batteria), Paolo Pischedda (tastiere) e Mattia Boschi (violoncello e basso). Buonasera Roma, è sempre fantastico venire qui!” così Giovanni saluta il suo pubblico, allargando le braccia come se volesse stringerci tutti. Si parte con Il primo volo, brano estratto da Cinque, la Luna e le Spine, ultimo lavoro che ha raccolto i favori della critica e di fan vecchi e nuovi. 

In religioso silenzio assistiamo ad un lento ed inesorabile susseguirsi di brani dalla poesia incandescente, I Nostri segreti, La Spesa e Di Vino sono sicuramente le canzoni che “fanno il botto”, agitando la folla quasi come se sul palco ci fossero gli Slayer “Mai visto nessuno pogare con lo swing…” dichiara esterrefatto Giovanni mentre sotto il palco si scatena un gran casino. 

La Ladra e Cristiana si prendono cura delle nostre orecchie, ed è un piacere ascoltare i brevi ed esaustivi aneddoti che precedono ogni brano. Il pubblico urla attento precedendo la prima nota di ogni canzone, dimostrando di conoscere a menadito la storia narrata in ogni pezzo. Le braccia si alzano più volte in direzione ora di Giovanni, ora di Carmelo, poi è la volta della commovente Cromatica. Le parole di Giovanni vanno alla memoria di Lucio Dalla ed a quella canzone che tanto li lega, gettando una nube di emozioni sulla platea ondeggiante. Un momento davvero indimenticabile per quanti hanno anche solo apprezzato un artista di simile peso. Il concerto si conclude con l’immancabile Cinestetica e Vecchi Difetti, e con la promessa che ci saremmo rivisti tutti qualche settimana più avanti…all’aperto.  

 Un ringraziamento a Bigtime Web e Blackout Rock Club per averci ospitato durante questo evento


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