Eva Mon Amour @Rassegna Ausgang (Testo e foto di Simone Giuliani)

9030615665_81bf8e3aef_zCi siamo, questa sera comincia la rassegna ausgang estate 2013! La location è ottima, La Città Dell’altra Economia a Testaccio. Il programma promette molto bene ricco di nomi importanti, con ospiti nazionali che internazionali. Il grande palco che ospiterà le band in questi 2 mesi non ha nulla a che invidiare rispetto a quelli degli eventi di maggiore portata. Quest’anno Ausgang fa le cose ancora più in grande del già acclamato Supersanto’s dell’estate scorsa. È doveroso ricordare che è una rassegna completamente autofinanziata e zero finanziamenti pubblici. Il compito di aprire le danze spetta agli Eva Mon Amour, ormai noti in tutta la penisola grazie a un tour che li ha portati a girare in lungo e largo lo Stivale. Loro sono Emanuele Colandrea voce e chitarra acustica, Corrado Maria De Santis chitarra elettrica melodica e tastiera, Fabrizio Colella batteria e Carmine Pagano al trombone. Il quartetto di velletri è la dimostrazione lampante che non è necessario inventarsi nulla di strano per essere una band riconoscibile all’istante. A loro non servono gadget, magliette, costumi oppure evoluzioni sceniche stile animali da palco. 9030625309_cc8afbe87b_zDopo il primo brano è Emanuele stesso che invita il pubblico ad avvicinarsi alle transenne, dichiarando: ”niente paura ragazzi, a parte suonare con una chitarra scordata non farò altro e non mi butterò”. Gli Eva Mon Amour sono testi e sentimenti, melodie ed emozioni. La voce a metà tra ruvidezza e pulizia, la sezione ritmica che supporta perfettamente le melodie e le parole che descrivono immagini immediate per poi portarti ad un disegno più ampio, sono tutti elementi che rendono una qualsiasi canzone degli Eva riconoscibile in pochi istanti. I brani fanno sorgere spontaneamente delle domande a cui si fa fatica dare una risposta se non si ha ben chiara la propria identità, se ancora si è intrappolati in una realtà dove è difficile scendere a patti con se stessi. Il genere pop si mescola al blues e al folk, senza artefatti tecnologici permettendo alla band di non chiudersi in un angolo, ma al contrario le consente la massima libertà di espressione e, per una band che sa farsi riconoscere come poche altre, questo aspetto è molto importante.

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I testi taglienti ma allo stesso tempo equilibrati raccontano di identità personale e della precarietà dell’esistenza, di verità non dichiarate o di verità irraggiungibili dai cui mai potremo ottenere le risposte e, forse, è meglio così. Gli Eva Mon Amour nascondono uno stile interessante che, se levigato nelle punte più acuminate, può regalare molte soddisfazioni. Una volta terminata la performance, è il caso di dirlo, ”si stava meglio prima” tra le note cacciate fuori dagli amplificatori durante il loro concerto.


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Simone Giuliani

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