Mikal Cronin – MCII (Merge Records, 2013) di Mario Cutolo

Mikal-Cronin-MCIIQuando si prende in considerazione la scena rock alternativa Statunitense, bisogna sempre tenere presente il luogo d’origine degli artisti perche’ i luoghi e le influenze del posto dove crescono variano enormemente da costa a costa. Queste differenze geografiche risalgono direttamente alle origini del rock e si sono via via radicate fino a formare delle vere e proprie scuole d’influenza. Oggi probabilmente queste differenze si sono assottigliate grazie alle nuove tecnologie che ci permettono di essere ovunque in tempo reale anche se virtualmente. Eppure basta un primo ascolto del nuovo album album di Mikal Cronin, MCII (che non e’ un numero romano ma le iniziali del suo nome e cognome più il due ad indicare che questo e’ il suo secondo lavoro) per capire che le sue radici affondano profondamente nel panorama musicale Californiano.
Anche se e’ al suo secondo lavoro, ed il primo con la prestigiosa etichetta indipendente americana Merge Records, Mikal Cronin non e’ certo un esordiente. Di tutte le formazioni di cui ha fatto parte nell’ultimo decennio, la piu’ importante e’ certamente quella con Ty Segall, con il quale ha pubblicato anche un album nel 2009 dal titolo Reverse Shark Attack. L’ambito quindi nel quale si e’ mosso e’ quello del garage rock di stampo Californiano, che si caratterizza appunto per una forte propensione melodica di stampo pop all’interno pero’ di una struttura musicale satura di chitarre elettriche.
Quello che differenzia Mikal Cronin pero’ e’ la sua formazione musicale di stampo accademico, avendo conseguito una laurea in composizione. Questa differenza fa si che MCII, nonostante si muova negli stessi ambiti, mostra delle differenze proprio nel modo in cui e’ tenuto insieme dalla dinamica degli arrangiamenti e dalla presenza di strumenti quali il pianoforte o gli archi che aggiungono profondità alle canzoni.
Registrato quasi interamente a San Francisco, e quasi interamente suonato dallo stesso Cronin, il disco si apre con Weight, un pezzo che mostra subito la qualità del disco. Un arpeggio di piano per introduzione, una strofa quasi acustica ed un ritornello che invece esplode in una cascata di accordi elettrici, il tutto sopra una melodia orecchiabile. La costruzione dell’intero album varia di poco, con l’eccezione del brano di chiusura Piano Mantra, che appunto vede solo l’utilizzo del piano. Si va dalla completamente acustica Don’t Let Me Go alla completamente elettrica Change (uno dei pezzi migliori del disco). Ma sono le piccole variazioni come il piano quasi honky tonk di Am I Wrong o la viola di Peace of Mind a fare di MCII un disco particolare. mikal-cronin-øyafestivalen-2013-635x350
Certamente risulta essere un notevole passo in avanti rispetto al suo omonimo disco d’esordio di due anni fa, quasi un secondo esordio che si caratterizza anche da una profonda crescita dal punto di vista dei testi. Le tematiche dell’album sembrano aver a che fare infatti con una serie di dialoghi mentali per affrontare nuove sfide, siano esse rappresentate da nuovi amori o dalla consapevolezza di crescere e di diventare adulti. Non sono certo temi nuovi ma e’ l’intensità e l’onestà dei sentimenti che conta e forse possono essere sintetizzati da una frase che appare in Change in cui Cronin canta “Faith is just a lover I don’t own/ Love is just an answer I don’t know”.
Quella di Mikal Cronin e’ dunque una voce che finalmente trova uno spazio autonomo e che promette grandi cose per il futuro, anche se, come lui stesso ammette  in Turn Away “I am afraid of a distant future/ I am scared that I got no time”.
Noi, ovviamente, insieme a lui speriamo il contrario.

Tracklist:

Weight
Shout It Out
Am I Wrong
See It My Way
Peace of Mind
Change
I’m Done Running from You
Don’t Let Me Go
Turn Away
Piano Mantra


Commenti

Stefano Capolongo

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