Fat Freddy’s Drop @ Meet In Town – Auditorium Parco della Musica (Testo di Karol Banach)

fat freddy 13Il Meet in Town (MIT) nell’arco di pochi anni si è guadagnato una posizione di tutto rispetto nel panorama musicale romano e italiano in generale. Il mix di musica, per la maggiore elettronica, mischiata con suoni più rock ha trovato una sua perfetta location negli spazi dell’Auditorium Parco Della Musica, richiamando un numero sempre crescente di persone. Partendo da una versione con un’unica lunga giornata di musica, è andato evolvendosi in un festival di due giorni da gustare durante il week end. Per quest’anno invece si è optato per una formula diversa, più leggera e fruibile, con eventi più piccoli ma più frequenti, mandando in soffitta la versione festival. Il nome chiamato per questo reboot sono il gruppo neo zelandese Fat Freddy’s Drop, alfieri di un suono reggae caratterizzato da sfumature dub/techno/elettroniche, ma anche con presenza di soul, jazz e rhythm and blues. Per la prima volta in concerto a Roma, venuti a presentare il nuovo lavoro, Blackbird, in uscita quest’anno a distanza di 3 anni dal Live at Roundhouse di Londra e a 4 da Dr Boondigga and the Big BW, ultimo album in studio. Il primi due pezzi proposti al pubblico della cavea dell’Auditorium sono Blackbird e Russia, ambedue dall’ultimo album. Questi brani sono l’esempio perfetto del sound di questo gruppo. Infatti vi si trovano nella giusta dose tutti gli ingredienti musicali sopra elencati, che un ritmo lento, coinvolgente e la calda voce di Joe Dukie (nome d’arte di Dallas Tamaira) trasformano in un mix magico che conquista la platea sin dalle prime note. Il gruppo inizia l’esibizione incitando la folla a ballare. E’ questione di pochi istanti prima che gran parte del pubblico, sia in platea che in tribuna, non si alzi e si avvicini al palco o alle transenne per muoversi e lasciarsi coccolare dai suoni provenienti dal palco. Dopo The Raft, pezzo voce-chitarra-elettronica su cui i fiati si possono prendere un momento di riposo, ecco Clean the house, altro brano dall’ultimo album, con il quale le sonorità più reggae la fanno da padroni. Arriva anche il momento dei cori. Infatti su This room, brano tratto dal primo album Based on a true story del 2005, il pubblico accompagno Joe durante l’esibizione, in un momento che sa di raccoglimento caratterizzato anche dalle luci abbassate. Dopo questo momento di riposo, l’esibizione si conclude con Roady e Mother mother, due pezzi eseguiti in quinta marcia, sui quali il gruppo stimola ad alzarsi e a ballare anche quei pochi che tra il pubblico magari fino a quel momento sono rimasti ancora seduti. I Fad Freddy’s salutano e scendono dal palco, lasciando a bocca secca il pubblico rimasto ad invocarli ancora per un lungo periodo dopo il termine dell’esibizione per un bis che purtroppo non arriva. Nessun bis nemmeno per i MARTUX_m, collettivo musicale guidato dal producer e sperimentatore Maurizio Martusciello composto in tutto da 6 elementi: alle prese con consolle, cuffie e mixer, e l’altra metà composta da un trombettista, un sassofonista e un chitarrista. Anche loro a presentare un nuovo lavoro, Imagine, nome preso in prestito dall’opera di John Lennon. I 6 all’opera propongono un interessante mix di strumenti musicali tradizionali che dialogano e si fondono alla perfezione con le nuove “diavolerie” elettroniche, un contrasto molto ben studiato e orchestrato a dovere che riscontra i favori della platea.

Questa prima serata della nuova versione del MIT è stata molto originale e piacevole, con due esibizioni di qualità e ricche di combinazioni di suoni che non si trovano facilmente in altre esibizioni. Restiamo in attesa di assistere quanto prima ai prossimi capitoli e ai prossimi interessanti live a marchio Meet In Town.

Ringraziamo Massimo Pasquini e la Fondazione Musica per Roma per aver ospitato questo evento


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Karol Banach

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