Black Rainbows + Ape Skull @ Sinister Noise (testo di Karol Banach, foto di Salvatore Marando)

black_1Ennesimo appuntamento live di grande musica al Sinister Noise. I protagonisti sono i Black Rainbows, gruppo romano autore di un “Heavy Psych stuff from Outer Space”, come indicato sul profilo Twitter ufficiale. L’occasione è il release party del nuovo ep/lp Holy Moon edito dalla Heavy Psych Sounds Records. L’album, disponibile al banchetto merchandising ufficiale della band, ha varie edizioni di diversi colori in cd ed in vinile. Nella sala live è stato adibito uno spazio/mercatino per il vinyl party, con il banchetto merchandising ufficiale e di un altro rivenditore che offrivano la possibilità di acquistare vinili e cd a volontà. Ben presto l’area concerti si è riempita non solo di fan in attesa del live, ma anche di curiosi in cerca di qualche occasione o rarità discografica. A farla da padrone è stata però la musica live. Il primo gruppo a salire sul palco sono stati gli Ape Skull, altro gruppo romano composto da Giuliano (chitarra e voce), Fulvio (chitarra e backin’ black_0vocals) e Pierpaolo (basso e backin’ vocals). Il filo conduttore della loro esibizione così come di tutta la serata è stata la musica degli anni ’70. Gli Ape Skull con il loro rock funk/psych rock idealmente ci hanno fatto rivivere ancora una volta la magia ed il fascino di quell’epoca, proponendo i brani dal loro disco d’esordio uscito nel corso del 2013. Il trio scalda il pubblico in grande stile, salutandolo e lasciandolo totalmente in balia dei ritmi psichedelici provenienti dal palco. Dopo una breve pausa arriva il momento degli headliner Black Rainbows, ovvero di Gabriele (voce e chitarra), Dario (batteria) e Alberto (basso e backin’ vocals). I ragazzi salgono sul palco carichi. Da subito iniziano a proporre il meglio del loro sound, mescolando l’hard rock e psych black_2degli anni ’70, facendo però chiaramente risaltare anche una componente stoner, con rimandi a gruppi di kyussiana memoria. Questa data zero del tour di supporto all’album è composta da brani proveniente proprio dalla ultima fatica, eseguita per intero. La title track Holy Moon, così come gli altri brani proposti, confermano di come anche negli anni 2000 ci sia ancora spazio e bisogno per interpreti di un rock ruvido e sporco, con suoni in cui riecheggiano tutti i mostri sacri del genere, ma che lo rendono molto interessante e godibile anche ad orecchie meno avvezze. Nota di merito a Dario, che dietro alla batteria è riuscito con uno sforzo quasi inumano e tenere ritmo e testa alle corde suonate da Gabriele e Alberto. Il pubblico è affamato, attende con impazienza di sentire dal vivo i nuovi brani, che vengono eseguiti in maniera ottimale e incantano i numerosi presenti. E anche l’unico inconveniente tecnico, capitato sulla cover di Black to comm dei MC5, pezzo conclusivo della serata, viene quasi quasi inglobato e mescolato con le note del brano, non facendolo pesare più di tanto agli spettatori. Gli anni 70 non sono stati dimenticati né sono andati fuori moda. Siamo certi che i Black Rainbows ne porteranno alta la bandiera ancora per anni e anni.

Grazie al Sinister Noise per aver ospitato quest’evento.


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Karol Banach

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