Arcade Fire – Reflektor (Merge Records/Mercury, 2013) di Mario Cutolo

arcade_fire_reflektor_artwork_1382713908Quando nel 2010 gli Arcade Fire hanno vinto il grammy per il miglior album dell’anno con The Suburbs, e’ stata una sorpresa totale che tale evento potrebbe essere incluso nei tanti episodi che hanno in qualche modo mosso in avanti la storia del rock. Il fatto che questo riconoscimento ufficiale sia stato elargito per celebrare una band che fino a quel momento veniva considerata appartenente al circuito indipendente ha sicuramente, e in modo definitivo, spostato di nuovo l’accento sull’aspetto “artistico” piuttosto che su quello “commerciale”. Ma come tutte le grandi storie della musica insegnano, i due aspetti non sono antagonisti, o non sempre, e gli Arcade Fire si apprestano a prendere il posto che gli spetta nell’olimpo dei grandi gruppi.

Per parlare di Refletkor, il nuovo doppio album del gruppo canadese, si potrebbero scomodare precedenti illustri che partono dalla virata elettrica di Bob Dylan in Bringing It All Back Home fino ad arrivare all’abbraccio totale dentro la musica elettronica dei Radiohead con Kid A. E’ la storia cioè’ di coloro che invece di perpetuare un approccio vincente, spostano la mira verso territori impervi, prendono rischi, e riescono, se possibile, a salire ancora più’ in alto raggiungendo una nuova vetta che nessuno era in grado di vedere.

L’accoppiata con James Murphy (mente degli LCD Soundsystem passato dal fronte del palco a dietro le quinte)  risulta bizzarra sulla carta ma ha perfettamente senso quando si indossano le cuffie. Reflektor e’ infatti un viaggio sonoro che esplora generi diversi in maniera  sorprendente ma rimanendo alla fine un lavoro compatto nonostante la sua lunghezza. Molte delle canzoni superano il limite dei 5 minuti, probabilmente grazie all’influenza di James Murphy,  ma non c’e’ mai indulgenza. Le canzoni al loro interno si muovono sempre in maniera da non risultare mai noiose e quando il gruppo si avventura in generi lontani (come il reggae di Flashbulb Eyes) i tempi sono contenuti dentro i famosi tre minuti.

Parlare delle singole canzoni risulta abbassata velleitario in questo momento. Ad ogni ascolto infatti si scoprono nuovi suoni, nuove sorprese e le canzoni prendono nuova vita. L’omonima canzone che apre il disco, introduce subito la nuova via. E’ una canzone quasi dance ma che ha la dinamica di un pezzo rock. Il resto segue fluido una volta stabilita la direzione e We Exist, Normal Person, It’s Never Over (Oh Orpheus) ed Afterlife sono sicuramente le canzoni che spiccano immediatamente. Ma Refletkor e’ un disco che richiede il tempo necessario per essere completamente assorbito, e come tutti i dischi che pretendono attenzione, il piacere e l’attenzione si sposta di canzone in canzone mano a mano che diventano familiari.

Quello che invece continua quasi come un nuovo capitolo di una stessa storia sono le tematiche del disco. Gli Arcade Fire hanno infatti costruito una serie di dischi in cui esplorano la versione dell’Us and Them. La non specificità’ nell’individuare chi sono i “Loro” lascia a chi ascolta la libertà’ di immaginarselo e di riempirlo in maniera personale. Quello che pero’ prima veniva  sottolineato con una musicalità’ quasi antica e d’altri tempi, con Refletkor l’attenzione e’ tutta concentrata sul moderno anche quando si prendono in prestito i miti di Euridice ed Orfeo (Awful Sound (Oh Eurydice) e It’s Never Over (Oh Orpheus)).

Alla fine la conclusione e’ che mentre tutti si preoccupavano di scoprire se gli Arcade Fire sarebbero stati in grado di creare un lavoro all’altezza di The Suburbs, oggi appare chiaro che la stessa preoccupazione si ha nei confronti di Reflektor, eliminando quindi il problema. Non solo gli Arcade Fire hanno prodotto un nuovo capolavoro, ma hanno dimostrato che sono ancora in grado di guidare piuttosto che inseguire i gusti di chi li ascolta. Reflektor e’ sicuramente candidato ad essere uno dei migliori dischi dell’anno.

Tracklist:

Disco 1

1. Reflektor

2. We Exist

3. Flashbulb Eyes

4. Here Comes the Night Time 

5. Normal Person

6. You Already Know

7. Joan of Arc

 

Disco 2
1. Here Comes the Night Time II

2. Awful Sound (Oh Eurydice)

3. It’s Never Over (Oh Orpheus)

4. Porno

5. Afterlife

6. Supersymmetry


Commenti

Stefano Capolongo

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