Bring Me The Horizon + Pierce the Veil @ Orion, Roma (testo di Fabio Valentini, foto di Stefano D’Offizi)

Bring Me The Horizon 06web2Questo report e questa serata, per me, non sono come tutti gli altri poiché ho letteralmente adorato, divorato e consumato l’ultimo album dei Bring Me The Horizon, Sempiternal e, se da una parte non sto più nella pelle nell’attesa che i sei inglesi salgano sul palco dell’Orion, dall’altra spero che lo show riesca a riproporre le atmosfere e la ‘botta’ del disco.

Ma procediamo con ordine, partendo dal punk rock dei canadesi Sights and Sounds ai quali spetta l’onore e l’onere di aprire le danze. L’Orion è già stracolmo, l’atmosfera è bollente, ma i nostri non si lasciano intimidire e propongono un show breve ma intenso, incentrato sui pezzi estratti dal loro ultimo EP Silver Door. E’ la prima volta che li ascolto e si sono rivelati una piacevole scoperta, da approfondire.

Dopo un breve cambio palco è il momento dei californiani Pierce the Veil, secondo piatto forte della serata. Ammetto nuovamente la mia ignoranza, anche in questo caso ho sentito giusto qualche estratto della band, e mai mi sarei aspettato che i quattro americani avessero un tal seguito qui a Roma, con schiere di teenager pronte a strapparsi i capelli di fronte agli ammiccamenti del talentuoso cantante.Bring Me The Horizon 01web2 I quattro dimostrano da subito di saper pestare a dovere gli strumenti, il batterista è una furia indemoniata dietro le pelli, i suoni sono molto potenti e definiti ed in generale la band è molto affiatata e compatta, di certo motivata dall’audience che canta a squarciagola i ritornelli di tutti i brani.

La setlist è incentrata sugli ultimi due lavori in studio, Selfish Machines e Collide With The Sky e si protrae per circa quaranta minuti, dopo i quali i quattro californiani lasciano il palco acclamati dai loro fan.

Pierce the Veil setlist:

Bulls in the Bronx
Hell Above
Bulletproof Love
Hold on Till May
A Match Into Water
Stained Glass Eyes and Colorful Tears
Caraphernelia
King for a DayBring Me The Horizon 02web2

Ci siamo, i tecnici sistemano gli ultimi dettagli, parte l’intro di Can you feel my heart e i Bring Me The Horizon salgono on stage.
L’audio è subito ottimo, i volumi sono ben bilanciati e la botta è…enorme! Bastano pochi secondi per far svanire tutti i miei timori, i sei alzano un muro sonoro terremotante, è l’Orion diventa un tripudio di pogo, crowd surfing, circle pit e chi più ne ha più ne metta.

Come previsto la scaletta è incentrata sull’ultima fatica dei nostri, il già citato Sempiternal (e io godo!), che viene riproposto quasi nella sua interezza. La prima parte della  loro carriera viene rappresentata unicamente dal loro maggior successo dell’epoca, Chelsea Smile e da Diamonds Aren’t Forever , mentre maggior fortuna tocca al precedente album, l’interminabile There Is a Hell, Believe Me I’ve Seen It. There Is a Heaven, Let’s Keep It a Secret, dal quale vengono estratte It Never Ends e Blessed with a Curse.
Il vero mattatore della serata è sicuramente Oliver Sykes, il cantante dei BMTH, che si dimena da una parte all’altra del palco per tutto lo show e conclude il tutto lanciandosi tra la folla, scomparendo tra le braccia dei fan e ricomparendo pochi secondi dopo microfono in mano.
I sei lasciano il palco per un paio di minuti, prima di ricomparire per il consueto encore e salutare i fan romani a perfetto coronamento di uno spettacolo NOTEVOLE!!

Negli ultimi due anni l’Orion sta regalando soddisfazioni a non finire ai metallari capitolini, proponendo artisti hard rock e metal che fino a poco tempo fa era impossibile vedere a Roma…beh, quella di questo 24 novembre è una di quelle serate che va di diritto nella top list dei concerti metal a cui ho avuto il piacere di assistere e spero che questo meraviglioso trend diventi infinito.Bring Me The Horizon 03web2

Bring me the Horizon – Setlist

Can You Feel My Heart
Shadow Moses
Diamonds Aren’t Forever
The House of Wolves
Go to Hell, for Heaven’s Sake
And the Snakes Start to Sing
Empire (Let Them Sing)
It Never Ends
Deathbeds
Chelsea Smile
Antivist

Encore:

Blessed with a Curse
Sleepwalking


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Fabio Valentini

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