Davide Tosello & Kedivè – Silenziosamente (Autoprodotto, 2013) di Martina Tiberti

E’ uscito il 15 novembre Silenziosamente, disco di Davide Tosello insieme al gruppo Kedivè, tentativo di fusione tra cantautorato tradizionale e sonorità british. Si inizia con Open, incipit tutto italiano presentato dallo speach di un bambino cantastorie su arpeggi circolari di chitarre subacquee. Segue Ultimo bacio, ballata in pop-rock acustico, tenuta in movimento dalla cavalcata di un basso ritmico e pulsante, chitarre dalle pennate aperte che culminano in un crescendo liberatorio; nel cantato  inflessioni vocali alla Umberto Maria Giardini seppure lanciate nel ritornello in altezze più rock. Dublino inizia con una batteria sconfinante nel punk-rock per introdurre storie metropolitane…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Intimismo folk-rock

Voto Utenti : 4.57 ( 6 voti)

Copertina EPE’ uscito il 15 novembre Silenziosamente, disco di Davide Tosello insieme al gruppo Kedivè, tentativo di fusione tra cantautorato tradizionale e sonorità british. Si inizia con Open, incipit tutto italiano presentato dallo speach di un bambino cantastorie su arpeggi circolari di chitarre subacquee. Segue Ultimo bacio, ballata in pop-rock acustico, tenuta in movimento dalla cavalcata di un basso ritmico e pulsante, chitarre dalle pennate aperte che culminano in un crescendo liberatorio; nel cantato  inflessioni vocali alla Umberto Maria Giardini seppure lanciate nel ritornello in altezze più rock. Dublino inizia con una batteria sconfinante nel punk-rock per introdurre storie metropolitane sostenute da  chitarre pop in virata new-wave. Il ritornello è accattivante ma si rimane interdetti da una sensazione di non-culmine, certi di potersi aspettare di più. Il quarto brano è forse il punto più alto di tutto l’album. Si scivola in un folk-campestre dal retrogusto clean-pop nitido e luccicante. In Silenziosamente il lirismo del cantautore trova il giusto spazio espressivo in un ottimo bilancio tra intensità testuale e musicale.  Il risultato è un brano personale  e riuscito. Bel pezzo che sa emozionare senza stratagemmi.

L’inizio di Oceano  promette quello che poi la strofa  in parte disperde. Il brano si riprende nel ritornello ma non convince fino in fondo e a volte il cantato rischia di essere stucchevole. In ogni caso il risultato è sempre piacevole, il che non è poco. Sospeso (immerso nei sensi) è una sorpresina rock che sfugge dal contesto cantautoriale del disco con basso quasi progressivi e uno start vagamente cross-over.

Di seguito, Non avere più tempo, è un  cantato lento e acquatico dove si attendono con pazienza cambi di dinamica troppo desiderati, che quando finalmente arrivano scompaiono in un chitarrismo soffuso. E’quasi la fine con Un concetto perfetto: ci piace per il suo sapore italiano anni ’70 e per la leggerezza acustica calzata a pennello sulla voce del cantante valdostano.

Si chiude in un cerchio forse troppo perfetto con End conseguenza naturale di Open. Funziona la mescita di pioggia e chitarre mogwaiane, chiusura azzeccatissima a cui non c’è altro da aggiungere.

 

Tracklist

1. Open

2. L’ultimo bacio dell’alba

3. Dublino

4. Silenziosamente

5. Oceano

6. Sospeso (immerso nei sensi)

7. Non avere più tempo

8. Un concetto perfetto

9. End


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Martina Tiberti

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