Lola’s Dead – The Broken Weapons Society (Autoprod. 2013) di Daniele Latini

Chi sono i Lola’s dead? Sono un viaggio oscuro, etereo e fascinoso. I 4 provenienti da Pistoia, Alberto Coco (voce, chitarra e liriche), Lorenzo Cappelli (Chitarre e programming),  Edoardo Farnioli (basso) e Tommaso Cantini (batteria), propongono un alternative rock per eccellenza, alternativo appunto, mai banale e dall’approccio ambient, in cui i synth sono semplicemente sostituiti dalle chitarre che creano un tappeto sonoro costante per tutto l’album. La strumentale The last tolerable day apre il loro ultimo lavoro, The broken weapons society, con un’anima chillout non indifferente, per preparare l’orecchio dell’ascoltatore alla traversata sonora fino all’ultimo brano. The assembly apre…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Viaggio

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1382333_555259734547518_1418762488_nChi sono i Lola’s dead?

Sono un viaggio oscuro, etereo e fascinoso.

I 4 provenienti da Pistoia, Alberto Coco (voce, chitarra e liriche), Lorenzo Cappelli (Chitarre e programming),  Edoardo Farnioli (basso) e Tommaso Cantini (batteria), propongono un alternative rock per eccellenza, alternativo appunto, mai banale e dall’approccio ambient, in cui i synth sono semplicemente sostituiti dalle chitarre che creano un tappeto sonoro costante per tutto l’album.

La strumentale The last tolerable day apre il loro ultimo lavoro, The broken weapons society, con un’anima chillout non indifferente, per preparare l’orecchio dell’ascoltatore alla traversata sonora fino all’ultimo brano.

The assembly apre i polmoni e le braccia, da spazio alle chitarre distorte, fortunatamente non invasive, creando il giusto feeling, con la voce che acchiappa a piene mani ciò che di buono ci hanno trasmesso i Placebo di Brian Molko, con qualche dissonanza qua e la.

Si continua con Vomiting on a merry-go-round, connubio dark e post-rock che farebbe rizzare i capelli ai boriosi e noiosi rocker vecchio stampo. Egregi i testi ed il lavoro del chitarrista Lorenzo Cappelli, che non ha nulla da invidiare a lavori ben più famosi nello scenario internazionale, con le sue melodie malinconiche e la carica che non invade lo scenario, bensì lo valorizza.

Unrecognizable è tormento allo stato puro: distorsioni che lanciano cazzotti contro il muro e lo spaccano creando il senso di vuoto nell’ascoltatore, che mai reggerebbe un altro brano nello stesso stile alla fine di questi 8 minuti.

Ed infatti arriva Are you short breathed, un mix di rumori, dissonanze, arpeggi costanti e tappeti malinconici, più soft e fruibili. Un brano da intermezzo che non stanca.

Ma, ladies and gentleman, ecco I’m a gammy (look at what i’ve done), che lascia spazio finalmente alla vocalità di Alberto Coco, assai gradevole e ben adattata alle liriche, oseremmo dire quasi femminile (non è un caso l’aver citato in precedenza il buon Brian Molko), ma dalle tinte noir. A nostro avviso il brano più incisivo della band, che colpisce in maniera netta, la classica ciliegina sulla torta, che poi nulla è se non il capolavoro dell’album.

Chiude Trompe l’oeil, 9 minuti e 30 di riassunto di tutto lo stile sprigionato nei brani precedenti, un autentico bignami musicale a conclusione di un album gradevole anche se malinconico, dalle influenze nette e fieramente mostrate nella composizione, nella vocalità ed anche nelle ritmiche, sempre impeccabili in ogni traccia.

Non aspettatevi troppi pezzi da strofa-ritornello-bridge-ritornello, l’essere alternativi è anche questo.

Complimenti ai Lola’s Dead per il buon lavoro che unisce malinconia ad un atmosfera oscura spesso e volentieri evocata e celebrata attraverso la qualità che contraddistingue le loro armonie.

Tracklist:

1. The Last Tolerable Day
2. The Assembly
3. Vomiting on a Merry-go-round
4. Unrecognizable
5. Are You Short Breathed?
6. I’m a Gammy (Look at what I’ve done)
7. Trompe l’oeil


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Daniele Latini

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