Bamboo – What’s in the cube? DVD (Bomba dischi, 2013) di Stefano Capolongo

Parlare dei Bamboo da un paese come la Cina, dove questa pianta riveste un ruolo fondamentale nella vita di tutti i giorni, è sintomo di una congiunzione astrale da non sottovalutare. Un altro punto di contatto tra il disco che andiamo a presentare e la civiltà sinica che mi ospita è il pragmatismo, concetto sempre presente nella quotidianità della popolazione cinese e ripreso perfettamente nel microcosmo musicale della band romana. Ma chi sono i Bamboo? Nel 2008 Luca Lobefaro decide di continuare la sua ricerca nel campo degli strumenti extra-musicali provando a radunare una vera e propria band che non suonerà chitarre, synth…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Atavico

Voto Utenti : 4.65 ( 1 voti)

6Parlare dei Bamboo da un paese come la Cina, dove questa pianta riveste un ruolo fondamentale nella vita di tutti i giorni, è sintomo di una congiunzione astrale da non sottovalutare. Un altro punto di contatto tra il disco che andiamo a presentare e la civiltà sinica che mi ospita è il pragmatismo, concetto sempre presente nella quotidianità della popolazione cinese e ripreso perfettamente nel microcosmo musicale della band romana. Ma chi sono i Bamboo? Nel 2008 Luca Lobefaro decide di continuare la sua ricerca nel campo degli strumenti extra-musicali provando a radunare una vera e propria band che non suonerà chitarre, synth o tastiere ma semplici oggetti di uso quotidiano. Dopo le prestigiose apparizioni live (Auditorium Parco Della Musica, Circolo Degli Artisti, Villa Ada – Roma Incontra Il Mondo, Lanificio159), arriva il loro primo lavoro discografico in formato DVD, dal titolo What’s in the cube?
Il DVD, girato in una casa dell’agro romano, soddisfa la voglia di tutti quei curiosi o scettici che non si accontentano del solo udito per spiegarsi come senza strumenti si possa generare un tale capolavoro. Si, a detta di chi scrive, What’s in the cube? è un piccolo capolavoro, un gioiellino incastonato in un cubo di vetro, così che tutti lo possano guardare ma non toccare per non rovinarne l’equilibrio.
La tranquillità emanata già dalle prime battute vuole far concentrare l’ascoltatore solo ed esclusivamente sul suono degli “strumenti” e sull’abilità dei vari Massimo Colagiovanni, Valentina Pratesi, Davide Sollazzi e Claudio Gatta: bidoni della spazzatura, cartelli stradali, catene, ganci blocca-sterzo, spazzolini elettrici, aspirapolveri, wok si susseguono lungo le tracce dell’album, facendoci prendere coscienza del fatto che la musica è uno dei più seminali istinti dell’uomo e che si può creare davvero con qualunque cosa. La linea di “basso” ricreata con un tubo di Polivinilclorulo (che, attenzione non è la cipolla!) in Reggae, ipnotizza e disarma. Una chitarra giocattolo è la chiave di volta per creare una hit come Supertechno. Con gli strumenti a disposizione dei Bamboo, nessun David Guetta o Skrillex di passaggio avrebbe saputo creare un pezzo funzionante come questo. Tra una traccia e l’altra, poi, si assapora un meraviglioso silenzio, quasi trascendentale che prepara al successivo ascolto: un antipasto perfetto per Acqua, brano dal sapore ancestrale e notturno che crea un raccoglimento catartico fatto di cucchiaini, corrugati e bacinelle riempite, appunto, d’acqua. Il pragmatismo dei Bamboo, però, va oltre e con Piano terra Mano d’opera vengono abbandonati gli oggetti per far spazio al nostro mezzo più vicino e personale, il nostro corpo. Intelligenti intrecci sonori scaturiscono dal semplice sfregare delle mani o dal battere i piedi a terra ed avvicinano sempre di più l’ascoltatore alla sua dimensione più originaria e terrestre per poi sciogliere l’atmosfera nella divertente To be, in cui, manco ad dirlo, dando a luogo ad un divertente gioco di parole, sono utilizzati dei tubi. In quest’ultima traccia, la prospettiva cambia, ora è lo spettatore che è nel cubo e la band è all’aperto. Questo rovesciamento orizzontale fonde l’ascoltatore con lo spettacolo e lo invita ad avvicinarsi, sempre più, in un territorio inesplorato.
Quante volte siamo stati affascinati da i cubi? Quante volte avremmo voluto aprirne uno per scoprirne il contenuto? I Bamboo stavolta ce lo concedono: prendete What’s in the cube? ed entrate in punta di piedi nel loro meraviglioso mondo.

Tracklist:
1. Bamba
2. Reggae
3. Supertechno
3. Acqua
4. Piano terra
5. Mano d’opera
6. To be


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Stefano Capolongo

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