Boxerin Club – Aloha Krakatoa (Bomba Dischi, 2014) di Stefano Capolongo

Scorrendo la tracklist di questo Aloha Krakatoa, nuovo album dei Boxerin Club, ci accorgiamo subito che i nomi di alcune tracce non ci suonano nuovi. It takes two to tango, Hedgehogs e Golden nose erano presenti anche in Tick Tock ere it comes, il loro primo EP di cui ci eravamo occupati tempo fa (recensione qui). Questo dato non può che farci ben sperare, consci che se questi pezzi stazionavano in un freschissimo EP dal mood settembrino ed esotico di un fine estate, avremmo buone possibilità di trovarci di fronte al proseguimento naturale di quel sound. Il botto di…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Antidepressivo

Voto Utenti : 4.38 ( 6 voti)

7Scorrendo la tracklist di questo Aloha Krakatoa, nuovo album dei Boxerin Club, ci accorgiamo subito che i nomi di alcune tracce non ci suonano nuovi. It takes two to tango, Hedgehogs e Golden nose erano presenti anche in Tick Tock ere it comes, il loro primo EP di cui ci eravamo occupati tempo fa (recensione qui). Questo dato non può che farci ben sperare, consci che se questi pezzi stazionavano in un freschissimo EP dal mood settembrino ed esotico di un fine estate, avremmo buone possibilità di trovarci di fronte al proseguimento naturale di quel sound. Il botto di Aloha Krakatoa (nome dell’isola/vulcano indonesiana che, esplodendo il 27 agosto 1883 provocò il rumore più forte mai udito sul pianeta, un boato che arrivò a quasi 5000 km di distanza provocando la fine dell’isola e del vulcano stesso) che fu così distruttivo, da vita qui ad una nuova civiltà, dai suoni caraibici e solari che partono con Bah Boh ed appunto Carribean Town. Colori, suoni, profumi e rumori si mescolano con chitarre, cori e una tromba deliziosa, marchio di fabbrica della band romana. Da questo strumento si dipana la già citata It takes two to Tango, riarrangiata per l’occasione in maniera ancor più vivace e spontanea che lascia scivolare dopo di sè Tango, pezzo malinconico e di memoria vagamente beatlesiana. L’atmosfera è già molto distesa quando arriva (Boys are too) lazy: percussioni minimali ed esotiche accompagnano un refrain fatto di cori distesi, leggeri e sognanti. L’incedere dell’album è proprio questo: lieve e sussurrato in apparenza ma quasi psichedelico nel suo essere metafisico. A rompere l’idillio arriva il cavallo di battaglia Hedgehogs che anima la festa insieme alla gaudiosa Clouds’ll roll away, foriera di una vaporosa vacuità esistenziale ma ben incastonata nell’economia dell’album. Si arriva così tra puro folk, bossa, marimba e samba alla coda di questo lavoro che rilascia un retrogusto dolce e disteso su tutti i cinque sensi, per 11 tracce di world music (o più precisamente world pop come la stessa band ama definire) tutte da gustare.
Aloha Krakatoa è un disco quasi pienamente maturo (non dimentichiamo che si tratta di un’esordio) che non perde mai di vista il suo obiettivo, quello di far ballare e sognare chi ascolta, trascinandolo in una festa popolare ed esotica. Tra gli echi mai celati di nomi come Animal CollectiveDirty Projectors Beirut veniamo trascinati in un prisma di colori caldi in cui siamo gentilmente invitati a metterci comodi e scollegare il cervello dai mille problemi della quotidianità per far spazio, almeno per quarantacinque  minuti, all’allegria e alla spensieratezza.
Un plauso finale va per la scelta vincente in fase di registrazione di usare l’analogico e in presa diretta che ha reso il tutto più liscio, fresco e giovane.
Se la noia e la città vi tediano, i Boxerin Club consigliano di fare le valigie e partire, magari puntando verso isole indonesiane e lasciando a casa tutti i problemi.

Tracklist

1. Bah Boh
2. Caribbean Town
3. It Takes Two To Tango
4. Clown
5. (Boys Are Too) Lazy
6. Northern Flow
7. Hedgehogs
8. Clouds’ll Roll Away
9. Try Hocket
10. Golden Nose
11. Black Cat Serenade


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Stefano Capolongo

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