Sharon Jones & The Dap-Kings – Give the People What They Want (Daptone Recordings, 2014) di Mario Cutolo

Sharon-Jones-And-The-Dap-Kings-Give-The-People-What-They-Want-608x608Per intitolare un album Give the People What They Want nel 2014 che dura poco più di mezz’ora con dieci canzoni di retro soul anni ’60 c’è da ammettere che ci vuole coraggio. Si potrebbero fare due ipotesi:  la prima e’ che Sharon Jones and the Dap-Kings hanno capito meglio di altri che tenere in vita un genere così’ importante senza contaminazioni e’ esattamente quello di cui il pubblico ha bisogno anche senza saperlo; la seconda e’ che c’e’ una certa dose di sarcasmo nel titolo che rimarca il fatto che in realtà’ il soul e’ stato completamente abbandonato dalle nuove generazioni.

D’altronde sembrava la solita vecchia storia quando i Dap-Kings sono stati impiegati come band per registrare Back in Black di Amy Winehouse: c’e’ voluta cioè’ una cantante bianca e per di più’ Britannica per ricordare agli Americani la loro storia musicale. Eppure la storia del gruppo nasce alla fine degli anni ’90, cioè’ prima del loro coinvolgimento con Amy Winehouse.

Ora vista la tragicità della storia, sembrava che Sharon Jones avesse poche possibilità’ di rimpiazzare una figura così iconica come la Winehouse anche avendo tutti i titoli e la credibilità’ per cantare e far vivere attraverso di se la musica Soul.  La sua e’ una storia che al contrario di quella di Amy Winehouse ha il sapore del successo ricercato e motivato, una sorta di sogno americano che vede una ex guardia carceraria diventare la frontwoman di un gruppo che ora gode del successo internazionale.

Anche se Give the People What They Want non e’ certo un disco rivoluzionario o “nuovo” per così dire,  ha la capacita’ di prendere la lezione dei suoi antenati e proiettarlo in un futuro dove c’e’ ancora spazio per questo genere. Le dieci canzoni dell’album hanno un sapore moderno che cresce ascoltandole diverse volte, e fanno si che la prima impressione ed i facili paragoni con gli eroi del passato, lasciano il posto ad una originalità’ ed una freschezza che e’ difficile trovare in chiunque si imbatte in un retrogusto così specifico.

Fosse anche solo per il fatto che mantengono in vita un genere antico, Sharon Jones & the Dap Kings vanno elogiati per l’amore la cura e l’esperienza dimostrata in questo nuovo lavoro ed essere accostati a Otis Redding, alle Supremes o ad Aretha Franklin non puo’ che essere un enorme complimento.

Tracklist:

1. Retreat!
2. Stranger to My Happiness
3. We Get Along
4. You’ll Be Lonely
5. Now I See
6. Making Up And Breaking Up
7. Get Up And Get Out
8. Long Time, Wrong Time
9. People Don’t Get What They Deserve
10. Slow Down Love


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Silvia Protano

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