Shed Of Noiz – Re: SoN (Sinusite Records, 2014) di Silvano Annibali

Nello scorso mese di agosto avevamo annunciato l'uscita del loro primo singolo e video, Re: SoN, oggi siamo invece a parlarvi del primo album degli Shed Of Noiz, uscito il 15 marzo 2013, ma riedito dall' indipendente Sinusite Records, con una grafica rinnovata ed una bonus track, e disponibile in download gratuito sul sito della stessa etichetta da domani 6 gennaio 2014. L'album si apre proprio con Re: SoN, brano che ne costituisce anche la title-track e che sa farci subito apprezzare il sound inedito che propongono gli Shed Of Noiz: un ruvido e deciso stoner-alternative non esente da…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Good Noiz

Voto Utenti : 4.18 ( 9 voti)

Copertina Shed of NoizNello scorso mese di agosto avevamo annunciato l’uscita del loro primo singolo e video, Re: SoN, oggi siamo invece a parlarvi del primo album degli Shed Of Noiz, uscito il 15 marzo 2013, ma riedito dall’ indipendente Sinusite Records, con una grafica rinnovata ed una bonus track, e disponibile in download gratuito sul sito della stessa etichetta da domani 6 gennaio 2014.

L’album si apre proprio con Re: SoN, brano che ne costituisce anche la title-track e che sa farci subito apprezzare il sound inedito che propongono gli Shed Of Noiz: un ruvido e deciso stoner-alternative non esente da influenze metal e, soprattutto, reminiscenze grunge. Per il primo minuto e mezzo ascoltiamo una intro strumentale, poderosa e assolutamente trascinante, prima che attacchi la voce di Luca Bicchielli: “Giudica, sento la ragione che mi giudica, senza regole, vedo me impulsivo ed alterato inspiro acredine, ed espiro, cose che ridono, ed è come un’abitudine, vedo me, fermo immagine, come un re…”. Gli Shed Of Noiz hanno scelto di cantare in italiano, e per giunta con una vocalità melodiosa che vira ad un pop-rock tipo Marlene Kuntz, tanto per intenderci. Ciò non fa che arricchire gli ingredienti della miscela, da cui ne risulta un delizioso prodotto finale che, a questo punto, potrebbe allargare la platea dei suoi fruitori.
Le sonorità grunge impregnano la traccia successiva InnoQui, pezzo che affronta il tema dell’ecologia, musicalmente meno d’impatto rispetto al precedente ma altrettanto valido. Segue Immutevole, brano che, a dispetto del titolo, si sviluppa su innumerevoli variazioni di tempo, coinvolgendo l’ascoltatore in un virtuoso lavoro di intrecci armonici tra chitarra, voce e sezione ritmica. Corri Dora è il primo brano che allenta le tensioni, comincia in forma di ballata, anche se con un’atmosfera piuttosto cupa ed onirica, per poi cedere il passo a sferzate più energiche. Psico Area ritorna su una ritmica più sostenuta. Da segnalare, in quest’ultimo, il grande lavoro di Dario Sardi alle chitarre che dai 2,20 min. circa ci regala un crescendo di costruzioni sonore che gradualmente evolve, intorno ai 3,20 min. e fino al 4,45 min., in un assolo da applauso.
Giungiamo così alle due composizioni più intense, secondo noi, dell’intero lavoro. La prima è Aurora, un brano d’atmosfera, etereo proprio come un’aurora e con delle sonorità raffinatissime che ci ricordano piacevolmente alcuni lavori dei Radiohead; il testo è una poesia: “Dentro il vento io, mi trascinerò nel silenzio, se ti incontrerò mi farò sentire, e soffierò su di te, e tu capirai, piangerai, e scoppierai fino al giorno in cui non ti perderai … Immagini che avvolgono la testa, e l’emozione di non sentire più, forme sconosciute si avvicinano, forse m’appartengono…”. Il secondo pezzo è, a parer nostro, il migliore dell’album: Senza Peso, l’unico brano acustico dell’intero lavoro, una ballata suggestiva ed introspettiva, dove tutto sembra sospeso, con la voce solista ed i cori che si espandono in uno spazio infinito; ancora ci vengono in mente i Radiohead, ma anche, inaspettatamente, i Coldplay. Infetto ci scuote e d’improvviso ci riporta sulle strade polverose dello stoner rock, riuscendo ancora una volta a sposare felicemente melodia e suoni spigolosi. Il Libro è la bonus track che chiude degnamente l’album, regalandoci le ultime graffianti zampate di rock, non rinunciando però alla melodia e ad attimi di intimismo.

Gli Shed Of Noiz sono: Mattia Salvadori (batteria), Dario Sardi (chitarra), Giulio Panieri (basso) e Luca Bicchielli (voce). Dopo averci offerto all’esordio in lp una prova così convincente, non abbiamo alcun dubbio nel ritenerli una delle migliori band indie della provincia di Livorno e nel prevedere che sapranno stupirci ancora!

Tracklist:
1. Re: Son
2. InnoQui
3. Immutevole
4. Corri Dora
5. Psico Area
6. Aurora
7. Senza Peso
8. Infetto
9. Il Libro (Bonus track)


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Silvano Annibali

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