Stephen Malkmus & The Jicks – Wig out a jagbags (Matador Records, 2014) di Mario Cutolo

ole-1050_stephen_malkmus_wigoutA salutare l’inizio del 2104 arriva il nuovo album di Stephen Malkmus & the Jicks “Wig out at Jigbags”. Per quelli di voi che sono stati distratti durante gli anni ’90 o che sono nati durante quella decade e che quindi si immergono ora nella ricerca del vasto catalogo della musica rock, vale la pena ricordare che Malkmus e’ stato un protagonista di quella stagione alla guida dei Pavement, un gruppo che oggi risulta molto più’ influente nell’ambito del rock alternativo di quanto non lo siano stati i ben più’ conosciuti Nirvana.
“Wig out at Jigbags” segna il superamento in numero di albums che Malkmus ha pubblicato come solista rispetto ai Pavement, (rispettivamente 6 conto i 5 del gruppo) ed ha per questo motivo il valore simbolico di segnare la definitiva distanza tra le due esperienze che vanno viste e giudicate come due entità’ separate. Sarebbe quindi ingiusto e fuori luogo comparare “Wig out” con “Slanted and Enchanted” o “Crooked Rain, Crooked Rain” anche alla luce della  breve riunione dei Pavement nel 2010 per una serie di concerti.
Inserito nel giusto contesto degli album che Malkmus ha pubblicato con gli Jicks, “Wig Out at Jigbags” risulta essere uno dei dischi più’ coesi della sua recente carriera. Dopo il precedente “Mirror Traffic” prodotto da Beck, ed il bellissimo “Real Emotional Trash” del 2008, “Wig Out” si presenta come la definitiva  incarnazione di un gruppo che ha trovato la propria sonorità e continua per la propria strada incurante di ogni paragone con il passato. Abbandonando definitivamente ogni sperimentazione e lungaggine, “Wig out” e’ un disco che si “accontenta” di restare entro i limiti della forma canzone, sforando il limite dei 5 minuti solo in un paio di occasioni (J Smoove e la conclusiva Surreal Teenagers).
Ma e’ proprio in questo limite che Malkmus trova la sua forza come autore, e canzoni come The Janitor RevealedLariat, Ramble at the Rainbo e Cinnamon and Lesbians dimostrano come il suo sguardo sul mondo intriso di ironia, si sia raffinato con l’esperienza e l’avanzare dell’eta’.  Qundo in “Ramble at the Rainbo”, per fare un solo esempio,  Malkmus canta “Come and join us in this punk rock tomb/come slam dancing with some ancient dudes/we are returning, returning to our roots/ No new material, just cowboy boots”, ci consegna il definitivo ritratto dell’inutilita’ di certe reunion basate su una presunta ritrovata verginità, e l’elogio nostalgico di qualcosa che appartiene per sempre al passato.
Quello che invece possiamo ormai dichiarare con certezza e’ che quando artisti del calibro di Stephen Malkmus proseguono nella loro ricerca musicale entrando nella fatidica “mezza età”, sono in grado di dimostrare tutto il loro valore artistico senza la pretesa di guidare o seguire nessuna tendenza e  “Wig out at Jigbags” e’ un disco che, da questo punto di vista,  lascia pienamente soddisfatti.

Tracklist:
1. Planetary Motion
2. The Janitor Revealed
3. Lariat
4. Houston Hades
5. Shibboleth
6. J Smoov
7. Rumble At The Rainbo
8. Chartjunk
9. Independence Street
10. Scattegories
11. Cinnamon and Lesbians
12. Surreal Teenagers


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Stefano Capolongo

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