Un pensiero per Enrico Fontanelli

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Il mondo della musica italiana ha perso una delle persone che facevano grande il mondo della musica stessa: Enrico Fontanelli.

La notizia è di quelle che fanno rumore, molto rumore. Dentro.

Un tonfo improvviso di quelli che disorientano, che devastano. Ricaricando la home del mio profilo Facebook mi è apparso un post di Max Collini, appena pubblicato sulla pagina degli Offlaga Disco Pax:

“Qui Daniele e Max. Dobbiamo darvi una notizia terribile. Questa notte Enrico Fontanelli, nostro fratello da sempre in questa avventura chiamata Offlaga Disco Pax e fondatore insieme a noi del gruppo, ci ha lasciati… “

“Ci ha lasciati”? Per un secondo, un secondo solo, il mio cervello si è spento ed ha inserito il pilota automatico, facendomi credere che Enrico Fontanelli avesse deciso di lasciare gli ODP, magari per dedicarsi ad altro. Una reazione simile a quella che ti fa svenire, dopo aver battuto forte la testa. Non pensavo più. Poi mi riaccendo. Continuo a leggere.

“Non stava bene da qualche tempo, ma certo non immaginavamo un epilogo del genere e non abbiamo parole per esprimere alla sua compagna Elena, alla sua bellissima bambina Leila nata pochissimi mesi fa, alla sua famiglia, ai suoi fratelli Andrea e Fabrizio, ai suoi amici e alle tantissime persone che lo hanno conosciuto e amato i nostri sentimenti…” 

Non è possibile.

Perchè Fontanelli?

Il Collettivo Neosensibilista, per me, significa molto: significa il mio migliore amico, significa Robespierre, significa la pelle d’oca nel sentire i racconti dell’epopea umana, dell’epopea sportiva e di quella politica. Ascoltarli suonando una tastiera invisibile, o un basso invisibile.

Sapere della morte di Fontanelli mi smarrisce. Ho sempre provato un sentimento per il gruppo, per le persone che lo compongono. Gli voglio bene. Come se fossero tre zii che vivono lontano, che vedo, forse, una volta l’anno, ma che ogni volta mi raccontano qualcosa e mi lasciano qualche regalo fico.

Ripensavo alle volte che ho avuto la possibilità di incontrarlo di persona ai concerti, ripenso a quella volta che facevo il roadie al concerto di Caracalla ed ero nascosto dietro di lui. Che suonava e fumava e sudava. Lo ricordo taciturno.

Incredulo. Sono tutt’ora incredulo. La vita fa più schifo del solito. E continuerà a fare schifo.

Questo pensiero è per Enrico, per la sua compagna e la sua bambina, per chi viveva al suo fianco nella vita di tutti i giorni, per gli Offlaga Disco Pax. Da parte mia e da tutta la redazione di Relics Controsuoni.


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Simone Vinci

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