Zeus! – Motomonotono (Three-One-G, 2015) di Simone Vinci

Questo disco puzza di zolfo. E’ potente e rumoroso. Luca Cavina e Paolo Mongardi sembrano aver fatto finalmente centro. Nonostante le centinaia di collaborazioni, tutti i progetti di cui il duo fa parte, sono riusciti a mantenere sempre vivi gli Zeus! 

Zeus! è il progetto Sandbox di un bassista e di un batterista che un giorno si saranno detti “Suoniamo con mezzo mondo, collaboriamo con l’altro mezzo. Perchè, adesso, non suoniamo quello che cazzo ci pare?” E così nel duemiladieci è arrivato il disco omonimo, seguito nel 2013 da Opera. Da neanche un mese ha visto la luce questo Motomonotono: un disco che riprende certe belle sonorità Grind (All You Grind Is Love),  che non è facile trovare in giro, forse l’unico che lo fa in maniera diversa, ma ad un livello simile, è Bologna Violenta.

Comunque una cosa è certa: per fare musica rumorosa, devi prima conoscere la musica. Qui riesci a trovare un suono destrutturato che ha un senso, rumore che accoglie altro rumore (Rococock Fight e Colon Hell). Una cosa che, però, regala agli Zeus! quella marcia in più, è quella linea di ironia/autoironia che permea ogni albume oil titolo di ogni traccia. La seconda gliela dà il buon vecchio Justin Pearson: produttore, proprietario della Three-One-G e membro dei Locust (non a caso).

Non manca la coerenza, non manca la grinta, non mancano le urla e i ritmi sincopati. Addirittura riusciamo a trovare suoni elettronici come in Panta Reich e Phase Terminale. La seconda mi ricorda i Zechs Marquise dei fratelli Rodriguez-Lopez. Manca forse un pizzico di sperimentazione in più, ma alla fine chi se ne frega? Questo è un disco che si fa ascoltare, un disco che funziona così com’è, ma come ci insegnano gli stessi Zeus! per amare davvero un disco bisogna sentirlo dal vivo. Per questo motivo per chi è di Roma, il consiglio è di andarseli a vedere all’Init il 22 Ottobre prossimo. Ne vale la pena.

Tracklist

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