Silence, Exile & Cunnings – ON (Hastag – 2016) di Fabio Lanciotti

ON è l’esordio sulla lunga distanza dei lombardi Silence, Exile & Cunning, dopo l’EP Exù del 2013. Ci troviamo di fronte un lavoro caleidoscopico, a tratti spiazzante, dove si respirano molte influenze. E si ha l’impressione che siano troppe. Intendiamoci: ON è un lavoro di discreta fattura. I ragazzi ci sanno fare sia in termini di songwriting che di perizia strumentale. Ma il lavoro sembra soffrire l’eccessiva poliedricità della proposta. La band ci mette di fronte un ventaglio troppo ampio di suggestioni ancora non del tutto sintetizzate in una proposta stilistica univoca, immediatamente identificabile e fruibile. Sembra che i SE&C abbiano voluto mettere subito tutte…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Eterogeneo

Voto Utenti : Puoi essere il primo !

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ON è l’esordio sulla lunga distanza dei lombardi Silence, Exile & Cunning, dopo l’EP Exù del 2013. Ci troviamo di fronte un lavoro caleidoscopico, a tratti spiazzante, dove si respirano molte influenze.

E si ha l’impressione che siano troppe.

Intendiamoci: ON è un lavoro di discreta fattura. I ragazzi ci sanno fare sia in termini di songwriting che di perizia strumentale. Ma il lavoro sembra soffrire l’eccessiva poliedricità della proposta. La band ci mette di fronte un ventaglio troppo ampio di suggestioni ancora non del tutto sintetizzate in una proposta stilistica univoca, immediatamente identificabile e fruibile. Sembra che i SE&C abbiano voluto mettere subito tutte le carte in tavola. A volte, nelle band, accade di voler cercare un punto d’incontro tra le diverse sensibilità interne e questo è un fatto meritevole di elogio, a patto che non porti a scelte dispersive e a diluire a tal punto la sequenza dei brani da far perdere al disco la sua coerenza interna, la sua struttura unitaria, la sua necessaria omogeneità.

Fu un problema che gli ultimi Beatles, punto di riferimento importante per i SE&C, dovettero affrontare nella compilazione del White Album. Non tutte le idee sembrano, quindi, essere messe a fuoco perfettamente. Ma gli impasti vocali e le parti ritmiche convincono e alcune parti chitarristiche suonano frizzanti. I momenti migliori del lavoro, quelli che permettono, finalmente, a ON di decollare, dopo un incipit non del tutto riuscito, sono prevalentemente collocati nella seconda metà della track list, dove troviamo l’ottima Missolonghi. Ci sono altri picchi di assoluta qualità come l’ipnotica Ransom, Suicide Side, la superba Wildify e Clip 22.

Questi cinque episodi da soli bastano a quotare molto bene ON ed a consigliarne l’acquisto. La lezione maggiormente appresa, digerita e introiettata sembra essere quella dei Floyd, quando erano guidati dalla personalità e dalla visione di Barrett. Quando i SE&C si avventurano nei terreni della psichedelia mostrano di essere nel loro habitat naturale; si muovono su un sentiero a loro congeniale e riescono ad essere assolutamente convincenti, personali e innovativi. Il talento c’è tutto, così come la voglia di rompere alcuni schemi e il gusto di tentare strade espressive autonome. Probabilmente, con l’ausilio di una produzione artistica più lucida, i SE&C riusciranno ad avere il rigore estetico per dare, di se stessi, quel meglio che meritano.

Tracklist:

  1. Split, Split, Split
  2. Dadaistic Vision
  3. Eyeliddles
  4. Germ
  5. Missolonghi
  6. Ransom
  7. Solipsic Feel
  8. Last, Proximate End
  9. Suicide Side
  10. Wildify
  11. G.A.N.G.A.R.A.
  12. Clip 22

CONCEPT: 70/100

ARTWORK: 95/100

POTENZIALITÀ: 95/100

Dadaistici!


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Fabio Lanciotti

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