Giancane – Una vita al Top (Goodfellas Records, 2015) di Ilaria Degl’Innocenti

Sottilette-UVAT-coverGiancane è un cantautore che sa il fatto suo. E’ deciso su quello che vuole esprimere, il suo pensiero spregiudicato è concentrato molto ironicamente e volutamente in un full lenght che ha intitolato Una Vita Al Top. E’ un album di quelli come si suol dire, ‘da centro sociale’.
E’ semplice e schietto, come lui stesso ha fatto capire più di una volta, soprattutto nei suoi live coinvolgenti, a contatto diretto con la gente. Sono questi i grandi pregi: autenticità e ironia ed un atteggiamento spavaldo e anticonformista.
Anche se tutto sembra apparentemente molto caotico, improvvisato, leggero, in realtà nulla è lasciato al caso. Dal primo ascolto è facile da seguire, perché non siamo di fronte a un lavoro autoreferenziale, anzi. E’ una via di mezzo tra rock e country folk, per un ensemble senza ombra di dubbio perfetto.
E’ un’evoluzione dal suo precedente Ep, Carne, che fa vedere al caleidoscopio paure, ansie, frustrazioni che trasla attraverso le sette note dello spartito e che descrivono in maniera egregia situazioni attinte dalla vita quotidiana in cui ognuno di noi si può rispecchiare.
E’ un personaggio irriverente, fuori dalle righe. Ma Giancane, è prima di tutto un musicista, vero. Ha un’ampia estensione vocale, rara da incontrarsi nelle band odierne. Da notare Vorrei Essere Te, brano coinvolgente e particolarmente scorrevole nei riff e assoli articolati ma senza eccedere. Vecchi di Merda è una canzone che rimette tutto in discussione, seppur perfetta negli arrangiamenti, con sperimentazioni più moderne di synth e parole molto forti. In generale è denunciare rimettendo in gioco alcuni aspetti negativi della società moderna, come facevano alla fine degli anni ’70 i punk in Inghilterra.
Adesso, siamo in una società moderna e gli anni ’70 sono finiti. Ciò che conta sono i mille lustrini e le apparenze. Una Vita Al Top è un tentativo ”pirandelliano” di riflessione verso questi aspetti che ci affliggono e impediscono alla creatività di uscire fuori. Ci sono dei cliché nelle liriche che sarebbe stato meglio evitare, come in Vecchi di Merda e sarebbe stato meglio sviluppare altri temi in maniera più costruttiva come in Fai Schifo. Nel complesso, un ottimo lavoro.


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Luca Scarfidi

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