I Cani @Urban, Perugia (foto di Marco Zuccaccia)

I Cani, la band-non band capitanata da Niccolò Contessa, è tornata a calcare il palco dell’Urban club di Perugia. L’ultima volta lo aveva fatto nel 2013. Nell’anno in corso, con l’uscita dell’album Aurora, Contessa si appresta a vivere l’ennesimo successo discografico. Un album spiazzante perché diverso sia nei testi che nei bpm dai precedenti lavori e proprio per questo particolarmente interessante. Su tutti, i primi singoli estratti: Baby Soldato e Il Posto Più Freddo, con Calabi-Yau che ha grandi potenzialità. La dimensione live, da sempre cartina di tornasole per valutare il lavoro di un musicista, è risultata particolarmente curata fin dal gioco di luci che ha anticipato l’ingresso sul palco della band. La cosa che più sorprende dello spettacolo che presentano I Cani è come Contessa sia riuscito, da un lavoro che nasce esclusivamente come esperienza personale suonata al sintetizzatore, a portare sul palco una band che risulta, nei fatti, affiatata e convincente. Se si valutasse solo la proposta musicale presente nel disco, senz’altro ricca di sfaccettature e spunti illuminati, non sarebbe facile percepire lo spirito indomito e ribelle del post-punk. Infatti, il synth-pop di base nella musica di Contessa è lo strumento utilizzato per raggiungere le masse di giovani che popolano i suoi concerti, ma non la finalità ultima. Di questo messaggio ne è, in parte, sintesi il pezzo Le coppie – da Il sorprendente album d’esordio de I Cani – che nel live è stato ampiamente rivisitato. Il pezzo inizia quasi in punta di piedi, suonato solo con poche note della tastiera, per poi vestirsi di quelle cromie che fanno della attuale formazione de I Cani un quintetto che sta lasciando una traccia abbastanza profonda nel circuito underground.

 

 

 


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Marco Zuccaccia

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