Freddy Hend – ReincarnAction (EnZone Records, 2016) di Joseph Maghen David

freddyhendcoverSoul Free, Soul Free: solo un’anima libera può raccontare di un’anima libera, questo è il pilastro su cui si basa ReicarnAction, album d’esordio di Freddy Hend con il fondamentale contributo di Anne Morrighan.
Uscito per EnZone Records, l’album è caratterizzato da una profonda volontà non solo in termini di ricerca sonora ma anche, e soprattutto, per il valore emozionale che i due artisti intendono lasciare. ReincarnAction eccelle nelle sue ballate introspettive, quasi meditative, tanto da portare al parto di un neologismo in gradi di definirne l’area di collocazione: meditation rock.
Per avvertire la vibrazione di questo L.P. bisognerebbe trovarsi a bordo di un veicolo, in viaggio, destination unknown, fermarsi sulla cima di un promontorio e farsi abbracciare dal sole caldo, volgendo lo sguardo all’orizzonte e parlando al mondo che ci circonda nel silenzio delle proprie emozioni.
Lodevole la fusione tra le due voci a creare un’alchimia rara, a rappresentare un fuoco sacro alimentato da un Freddy pari ad uno dei migliori Chris Cornell che si possano udire e mantenuto vivo dalla timbrica vellutata e dolce di Anne, a rendere ancor più intenso il karma del momento.
Dodici tracce intense e sentite, a raccontare di noi, della nostra unicità su questo pianeta, del nostro vivere “attivo” affinché si possa raggiungere un miglioramento personale, un maggiore consapevolezza spirituale, trovare una pace con noi stessi per poi estendersi al tutto e crearne una universale.
Brani come You’ll Hate Me Out Of Love, Fallin’ Stars o ancora Soul Free sono solo alcune delle chicche presenti in questo cofanetto magico dove immergersi senza riserve né timori.
Per niente melenso o scontato, prodigo di riferimenti al prestigioso passato grunge/alternative statunitense di Soungarden, Pearl Jam e Alice In Chains grazie a Freddy, e la crème de la crème della poesia rock al femminile di Tori Amos, Janis Joplin o Annie Lennox grazie ad Anne, ReincarnAction è in assoluto il primo album ad avermi massacrato emotivamente dalla prima all’ultima nota.


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Luca Scarfidi

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