Cadori – Non puoi prendertela con la notte (Labellascheggia, 2017) di Luca Scarfidi

Per fortuna, nella complessità e imprevedibilità della vita, esistono delle cose che sono sicure, evidenti. Fra queste ce ne sono un paio che in questo contesto è importante sottolineare. Non puoi prendertela con la notte è un album davvero bello: come un crepuscolo ti avvolge con tutte le sue sfumature, i suoi colori e l'idea che sei al cospetto di qualcosa di davvero unico, nella sua semplicità, è lì davanti a te come quel sole rosso che sta scendendo dietro le montagne. Questa è la prima delle cose certe. La seconda è che Cadori ha un background musicale davvero vasto.…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Conclusione : Certo

Voto Utenti : Puoi essere il primo !
Per fortuna, nella complessità e imprevedibilità della vita, esistono delle cose che sono sicure, evidenti. Fra queste ce ne sono un paio che in questo contesto è importante sottolineare. Non puoi prendertela con la notte è un album davvero bello: come un crepuscolo ti avvolge con tutte le sue sfumature, i suoi colori e l’idea che sei al cospetto di qualcosa di davvero unico, nella sua semplicità, è lì davanti a te come quel sole rosso che sta scendendo dietro le montagne. Questa è la prima delle cose certe. La seconda è che Cadori ha un background musicale davvero vasto. Perchè è ovvio che ha ascoltato i Beatles, Pink Floyd, Battisti, Bon Iver, Deerhunter & Co. Nel suo album non c’è niente di tutto questo, ma in realtà c’è esattamente questo. E’ un Battisti che ha ascoltato vent’anni di Pink Floyd, un Bon Iver ai tempi dei Beatles. Passato e presente della musica si intersecano fino a far perdere i propri confini. Il risultato è un disco inseribile in tutte le playlist di genere, perchè che si parli di pop, folk, psichedelia, indietronica o cantautorato Non puoi prendertela con la notte è sempre li a dire la sua. I più cinici potrebbero intavolare una discussione ad oltranza suggerendo che questa grande eterogeneità possa essere sinonimo di incertezza artistica e incollocabilità nel mercato. Ma se permettete in questo tavolo non mi siedo nemmeno per un secondo, perchè brani come Santa Mattina o Quello che resta si fanno apprezzare indipendentemente dalla playlist di Spotify che più ascoltate. Ma perchè poi i Beatles che genere fanno ?

Fermiamoci un attimo. Ovviamente è un album in cui non manca il difetto. Ci sono alcuni brani più deboli come Naoko o Guai in cui è difficile individuare il focus sia in termini contenutistici che di produzione. Nel complesso però sono episodi che non macchiano affatto un disco che, come abbiamo ampiamente detto, si colloca nella fascia medio alta della musica italiana emergente.

Gli 11 brani che compongo questo disco di Cadori scorrono via, dunque, senza fatica. Un viaggio soave, a tratti fiabesco e sognante, che non può che lasciare ottime sensazioni. Bravo. Bravo per la musica. Bravo per i testi. Bravo per l’immaginario. Bravo Cadori.


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Luca Scarfidi

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