Deschema – Deschema (Autoprodotto, 2017) di Michele Bacci

Deschema, EP di presentazione del gruppo omonimo, è un album fresco, giovane, intelligente. La band attinge da vari generi e anche se lo sfondo è palesemente alternative pop\rock niente è scontato ma, anzi, se scavate quel tanto che basta potrete scoprire una valanga di influenze. Dai Daft Punk ai The Police, niente è impossibile e tutto può essere “mescolato” in un’unica sonorità, se fatto sapientemente. Una produzione curata in tutti i particolari, dagli arrangiamenti ai mix finali. Il lavoro fatto è notevole ed estremamente ad hoc, i brani hanno un’impatto immediato e già dal primo ascolto non si può non “saltare” al ritmo del rock di Sembianze, canzone che apre la tracklist, o al funky di Kubrick, o ancora alla prorompente Riemergere. Tutte le canzoni hanno una forza trascinante e coinvolgente, cosa rara nelle produzioni di oggi. L’elettronica la fa da padrona e questo uso massiccio, ma comunque sapiente e mai eccessivo, dei synth da un colore vagamente retrò all’album e, nello stesso tempo, ci trasporta nei suoni del futuro. Ritmiche incalzanti, chitarre camaleontiche, muri sonori che si riempono di graffiti e melodie coinvolgenti ed esaltanti sono gli ingredienti principali di questo mix sonoro chiamato Deschema. I cinque ragazzi senesi sono riusciti a sfornare un album veramente interessante e di grande impatto e un EP che trasporta e si lascia ascoltare così piacevolmente, tanto che alla fine la domanda «già finito?» sorge spontanea, è senza dubbio un ottimo biglietto da visita.


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Luca Scarfidi

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