Statale 107Bis – Muri muti (Autoprodotto, 2017) di Maria di Gaetano

Se è vero che la musica non conosce diversità, razza o religione è anche vero che la cultura moderna, pur andando avanti con il progresso, fa fatica ad accettare come tutto questo possa pacificamente convivere. Vi sono episodi giornalieri che confermano ciò e probabilmente ve ne saranno sempre di più. A dispetto di un mondo che perfetto non è, a dispetto dei muri che volontariamente o involontariamente l’essere umano crea, la Statale 107 Bis mette un punto.

Il nuovo album uscito sfida il concetto di diversità come incomunicabilità e lontananza e mescola vari generi musicali che armonizzano tra di loro.

Testi che vengono ritmati a suon di ska, rock e folk. Che mantengono e ricordano le radici calabresi della band, ma al tempo stesso le sorpassano attraverso la continua voglia di sperimentare e di porre in ogni pezzo nuove ricerche. Muri Muti diventa così un album a tutto tondo, un segno e allo stesso tempo un simbolo di come ogni genere possa essere colonna portante dell’altro. Ogni stile, una forza che ne accompagna un’altra.

La band si fa notare subito già dal suo esordio nel lontano 2005, diventando animale da palco e partecipando a numerosi eventi che regalano pubbliche e personali soddisfazioni. Eclettismo, tradizione e novità si possono quindi inserire come tag di questi artisti nostrani che dimostrano di anno in anno costanza, volontà di sperimentazione e bravura.

Con Muri Muti la Statale 107Bis prosegue la sua avventura. Tredici tracce che raccontano e si raccontano, che sfidano e che sono destinate ad essere ascoltate da un pubblico inesorabilmente misto.


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Luca Scarfidi

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