Johann Sebastian Punk – Phoney Music Entertainment (Aereostella, 2017) di Simona Dan

Stanchi della solita musica e vi sentite appiattiti e scoraggiati dalla quella che vi circonda? Vorreste tornare indietro di qualche decennio, per sentirvi liberi di rompere gli schemi, lontani da convenzioni e restrizioni di un mondo in cui fate fatica a riconoscervi? Tranquilli, non c’è bisogno della macchina del tempo, basta ascoltare il nuovo album di Johann Sebastian Punk, unico e solo in grado di catapultarvi su un altro pianeta dove è assolutamente vietato prendersi troppo sul serio. Phoney Music Entertainment - perla rara in tempi bui come questi - è il secondo progetto dell’alter ego di Massimiliano Raffa…

Score

ARTWORK
CONCEPT
POTENZIALITA'

Conclusione : Barocco

Voto Utenti : 4.9 ( 1 voti)

Stanchi della solita musica e vi sentite appiattiti e scoraggiati dalla quella che vi circonda? Vorreste tornare indietro di qualche decennio, per sentirvi liberi di rompere gli schemi, lontani da convenzioni e restrizioni di un mondo in cui fate fatica a riconoscervi? Tranquilli, non c’è bisogno della macchina del tempo, basta ascoltare il nuovo album di Johann Sebastian Punk, unico e solo in grado di catapultarvi su un altro pianeta dove è assolutamente vietato prendersi troppo sul serio.

Phoney Music Entertainment – perla rara in tempi bui come questi – è il secondo progetto dell’alter ego di Massimiliano Raffa che esce a tre anni esatti da More Lovely and More Temperate – candidato al Premio Tenco come miglior album d’esordio. Un album innovativo, di impeccabile gusto, in grado di divertire e sorprendere con il suo continuo essere così “fuori dagli schemi”.

Questo album non è facilmente classificabile, poichè farlo sarebbe riduttivo. Immergendosi nel mondo fantamusicale di Johann Sebastian Punk si nota che glam, barocco, Bach-rock, punk, prog, jazz, samba, convivono armonicamente senza problemi, creando nella mente dell’ascoltatore, un susseguirsi di immagini e visioni oniriche disorientanti. Questo progetto è unico nel suo genere e rappresenta in modo creativo un approccio alla musica personale e sfacciato, utilizzando una variegata moltitudine di linguaggi, che solo chi possiede un vissuto musicale come il suo (all’età di dodici anni ascoltava Edgar Varèse e John Cage), ha l’ardire di creare. L’ opera è teatrale, divertente, irriverente e ricca di contrasti, proprio come in una commedia dell’arte che si rispetti.

Il primo singolo Tragedy, nel cui video Johann Sebastian Punk svela ironicamente tutte le sue anime, è il pezzo più immediato del disco, un tuffo nella musica inglese dei Beatles e Rolling Stones con dei richiami a quella attuale dei primi Pulp o Franz Ferdinand. Genio e sregolatezza raggiungono altissimi livelli in The Quintessential, brano eccentrico, barocco dove i sintetizzatori utilizzati alla Daft Punk-maniera, si fondono con flauto e piano. Totalmente diversa Manifest Destiny dove il riff chitarristico alt-blues è centrale e si combina in modo raffinato agli altri strumenti tra cui trombe e piano, per una chiusura degna di una sinfonia di Beethoven (sorry Bach!). Non c’è mai nulla di scontato. 

Phoney Music Entertainment è un album che vale la pena di essere ascoltato e riascoltato. E’ un viaggio musicale che consiglio a tutti in un momento in cui, come direbbe Johann Sebastian Punk, la scena musicale italiana sembra seguire la regola: Understatement. Be polite. Be simple. Be ugly. Be stupid.


Commenti

Luca Scarfidi

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