Sebbene si tratti del quarto disco di questa crust-metal band americana, non ho problemi ad ammettere di non avere grossa familiarità con questi simpatici ragazzoni americani. Grosso peccato, cui si è rimediato molto in fretta grazie ai prodigi della moderna tecnologia. Mai come in questo caso credo sia inutile discutere troppo di generi, sottogeneri e derivazioni. Trattasi di doom misto a crust, certo ma si può semplicemente definire come musica ben scritta, ben prodotta e pesante, davvero molto pesante. Se proprio vogliamo trovare un limite a questo To The Night Unknown, è la lunghezza eccessiva. Data la complessità dei brani, i Morne avrebbero potuto tranquillamente tagliarne un paio, salvarli per il futuro senza che il disco perdesse molto della propria identità. Roba di poco conto se prestiamo attenzione a tutti gli altri dettagli: valanga di riff, suoni decadenti mischiati ad altri più violenti, assoli old-school, linea di basso che fa da motore silenzioso alla band, tastiera mai invadente. Ognuno di noi ha un modo diverso di approcciarsi ad un nuovo ascolto: chi scrive, ad esempio, presta subito attenzione alle durate delle canzoni. Il pregiudizio è quello per cui, in molti casi, in un brano lungo ci siano inutili riempitivi o noiose ripetizioni. Non è questo il caso. La bravura della band è quella di scrivere canzoni che si evolvono col passare dei minuti; ti fissi con un riff e dopo poco ne arriva un altro ancora più pesante a cambiare la struttura. Tra tutte, menzione particolare per le bellissime Scorn e Not our flame. Merita un ascolto, non rimarrete delusi.
Tracklist:
- To The Night Unknown
- Not Our Flame
- The Blood Is Our Own
- Scorn
- Show Your Wounds
- Night Awaits The Dawn
- Shadowed Road
- Surrendering Fear