Paolo Conte – Live in Caracalla: 50 Years of Azzurro (BMG Rights Management/Warner, 2018) di Giuseppe Grieco

Non sarà questa una semplice recensione, o meglio non solo. Sarà anche la trasposizione scritta di un bel ricordo e di un’esibizione che solo Paolo Conte avrebbe potuto rendere così com’è stata. È il 14 giugno del 2018, in questo giorno il cantautore, pianista jazz ed ex-avvocato si esibisce alle Terme di Caracalla, suggestiva location romana che con la sua eleganza perfettamente si lega alla figura dell’artista. Il tour, di cui questa rappresenta la data di apertura, nasce in occasione del cinquantesimo anniversario di Azzurro, brano interpretato da Adriano Celentano e conosciuto in Italia e nel mondo. Il pubblico…

Score

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POTENZIALITA'
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Voto Utenti : 4.8 ( 1 voti)
Non sarà questa una semplice recensione, o meglio non solo. Sarà anche la trasposizione scritta di un bel ricordo e di un’esibizione che solo Paolo Conte avrebbe potuto rendere così com’è stata.

È il 14 giugno del 2018, in questo giorno il cantautore, pianista jazz ed ex-avvocato si esibisce alle Terme di Caracalla, suggestiva location romana che con la sua eleganza perfettamente si lega alla figura dell’artista. Il tour, di cui questa rappresenta la data di apertura, nasce in occasione del cinquantesimo anniversario di Azzurro, brano interpretato da Adriano Celentano e conosciuto in Italia e nel mondo. Il pubblico in media va dai trent’anni in su, credo di essere stato una delle presenze più giovani della serata, ed inoltre buona parte dei partecipanti appare appartenente ad un ceto sociale piuttosto elevato. Mi stupisce il discreto numero di spettatori stranieri.

Conte è accompagnato per l’occasione da un’orchestra composta da musicisti d’eccezione, di cui mi sembra doveroso riportare i nomi e i rispettivi ruoli, così anche da farvi meglio rendere conto dell’ambiente musicale sul palco: Nunzio Barbieri (chitarra – chitarra elettrica), Lucio Caliendo (oboe – fagotto – percussioni – tastiere), Claudio Chiara (alto sax – sax tenore – sax baritono – flauto – fisarmonica – basso – tastiere), Daniele Dall’Omo (chitarra), Daniele Di Gregorio (batteria – percussioni – marimba – piano), Luca Enipeo (chitarra), Massimo Pitzianti (fisarmonica – bandoneon – clarinetto – sax baritono – piano – tastiere), Piergiorgio Rosso (violino), Jino Touche (contrabbasso – chitarra elettrica), Luca Velotti (sax soprano – sax tenore – sax contralto – sax baritono – clarinetto), Francesca Gosio (violoncello), Natalino Ricciardo (corno francese), James Thompson (sax), Ginger Brew (voce) e Julie Brannen (voce).

Ad evento iniziato, l’orchestra fa la sua entrata, seguita poco dopo da Paolo Conte. Quest’ultimo appare fisicamente affaticato, di certo a causa dell’età, ma dimostra una volontà e una determinazione ferree, qualità che rendono la sua esibizione degna del più assoluto rispetto, oltre che qualitativamente notevole. L’opera, suddivisa in due dischi coincidenti ognuno con uno dei due set del live, ripropone fedelmente tale esibizione, aperta da Ratafià e percorrente l’intera discografia del cantautore, dai primi album fino al penultimo Snob (l’ultimo album in studio, lo strumentale Amazing Game, rimane escluso). Certo, alcuni brani famosi mancano all’appello, ma in fin dei conti non si poteva chiedere di più.

Via via che l’esibizione prosegue, Conte presenta i membri dell’orchestra al pubblico, che rispettosamente ne celebra l’operato con scroscianti applausi, e fa piacere notare che anche nel live su disco tutto ciò è ben percepibile.

Il live, diviso come già detto in due set così da permettere a Conte di riposarsi una ventina di minuti circa, si interrompeva con Sudamerica e riprendeva con Dancing. Nel primo disco questo spazio vuoto è stato sfruttato per l’inserimento dell’inedito Lavavetri, secondo dopo Per Me inserito nella raccolta Zazzarazaz, che ben si incastra tra gli altri brani live. Si passa poi al secondo disco che, arrivando alla conclusiva Bye, music, conclude la serata (una seconda riproposizione di Via con me, ultimissimo brano del live, è stata esclusa).

Live in Caracalla: 50 Years of Azzurro è una chiara testimonianza di ciò che fu quella magica ed elegante sera, una fedele riproduzione di quella esibizione, che farà felici tutti gli appassionati dell’artista astigiano, in particolar modo per chi, fortunatamente, era fisicamente presente. E fieramente posso personalmente dire: io c’ero.

Tracklist CD1:

1. Ratafia (Live)
2. Sotto le stelle del jazz (Live)
3. Come di (Live)
4. Alle prese con una verde milonga (Live)
5. Messico e nuvole (Live)
6. Languida (Live)
7. Snob (Live)
8. Recitando (Live)
9. Eden (Live)
10. Sudamerica (Live)
11. Lavavetri
Tracklist CD2:
1. Dancing (Live)
2. Gioco d’azzardo (Live)
3. Gli impermeabili (Live)
4. Madeleine (Live)
5. Via con me (Live)
6. Max (Live)
7. Diavolo rosso (Live)
8. Le chic et le charme (Live)
9. Azzurro (Live)
10. Bye, Music (Live)


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Giuseppe Grieco

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