White Skull @Pika Future Club, Verona (testo Masetto Alessandro, foto Rita Profeta e Fabry C. )

Per questo venerdì di metà marzo il Pika Future Club di Verona, fa’ le cose davvero in grande stile, organizzando un’evento, che credo, resterà memorabile per molto tempo nelle teste dei metalheads giunti da varie zone del Veneto (e non solo..presente pure un vero Viking direttamente dalla Svezia) per questo imperdibile appuntamento, che vedeva come apice della testa di serie i veterani power/metallers vicentini White Skull, (una delle più importanti Metal band Europee nel genere in circolazione), capitanata da quel Tony Mad, inossidabile leader e trascinatore dei Teschi Bianchi, che non ha mai smesso di crederci, anche quando questo genere non andava più di “moda” tra le nuove leve metalliche e mai ha mollato il timone della nave, neppure quando la band ha subito molti cambi di formazione, specie dietro al microfono , culminato con l’improvvisa defezione della storica e insostituibile vocalist Federica Sister (ora fortunatamente stabilmente rientrata fissa in line-up da un po’ di tempo, e da sempre il vero marchio di fabbrica dei White Skull),incalzati da cambi di Line-Up al basso, alla chitarra solista, arrivando alla ricerca e all’inserimento in pianta stabile di un tastierista negli ultimi tempi. Tutta una serie di situazioni quindi, che avrebbero minato la stabilità di ogni band e avrebbero (forse) fatto gettare la spugna a ogni“comune mortale”. Perciò, se stasera , siamo ancora qua a parlare di White Skull, celebrandone il 30esimo anniversario lo dobbiamo in buona parte al Capitano dei Teschi, Tony Mad! (senza nulla togliere a nessun altro ex e attuale componente). Ad aprire il sipario del concerto di stasera, ci pensera’ un’altra storica band veronese invece , i Dark Ages, attivi dal lontano 1982, fondati da Simone Calciolari, un vero veterano della scena, (unico membro originale rimasto), che come nel caso del sopracitato collega Tony Mad, ha saputo sempre rimettersi in gioco e ripartite più forte che mai con la sua creatura prog/metal, non perdendo mai il filo conduttore e il marchio di fabbrica che da sempre li contraddistingue, nonostante il susseguirsi di cambi in formazione strada facendo. E per concludere, in mezzo a queste bands storiche, vengono inseriti nel mezzo gli emergenti neoclassic/power metal Siska, freschi dell’ album di debutto “Romantic Dark&Violet”, (ottimamente accolto da stampa e critica), che a dispetto della loro giovane età, vantano però già collaborazioni di tutto rispetto e condivisioni del palco con artisti di livello internazionale in ogni angolo del mondo! Direi che già parecchia “carne al fuoco”, sufficientemente abbondante per soddisfare l’appetito dei presenti, giunti in discreto numero per la verità per questa occasione speciale al Pika, (stimabile sul centinaio), anche se, indubbiamente, si poteva e si doveva fare di meglio per supportare concerti di questa caratura, dove i numeri non solo fanno la differenza per chi li organizza e ci mette la faccia, ma determinano pure il futuro della scena Metal in Italia. Ma, del resto, come suggeriva un mio caro amico presente venerdì .. in Italia non c’è li meritiamo questi concerti.. con molto rammarico, non posso che condividerne in toto il pensiero e le parole…

DARK AGES

Giocare in casa, e davanti al pubblico amico, è sempre stimolante per certi versi, meno per altri, dove spesso quasi nessuno è “profeta in patria”. Chiaramente per Simone Calciolari e per i Dark Ages, sono dettagli quasi del tutto irrilevanti, visto che da una vita calcano i palchi e sanno bene come ammortizzare le proprie emozioni, sciorinando avvolgenti riff di Metal a forti tinte prog, di alta scuola, che lascia ben pochi spiragli a critiche, ma al contrario, trova solo semmai , tanti consensi. Purtroppo il pubblico in sala a quest’ora (non sono ancora le 22:00 quando il loro show inizia) è ancora piuttosto scarsino, ed è un vero peccato, perché la loro (purtroppo) breve esibizione avrebbe meritato più risalto. Ma i cinque pezzi proposti stasera in scaletta hanno saputo colpire il bersaglio eccome, con il loro piglio di simil “rock opera” dove più generi si fondono, dal prog rock tipicamente anni ’70, al prog Metal, influenzato tanto dai Pink Floyd, quanto dai Genesis o dai Dream Theater e primi Queensryche, attingendo anche al jazz in alcuni sporadici passaggi. Dal recente “A Closer Look” verranno proposti ben tre pezzi, dove la splendida “Yours” l’ha fatta da padrona, anche grazie al supporto della bravissima tastierista Angela Busato, che ha saputo dare quel tocco in più di classe ed eleganza al sound dei Dark Ages nel tempo, sia live che in studio. Simone Calciolari non ha bisogno di presentazioni, grande chitarrista e songwriter, la mente e il genio dei Dark Ages. Ma davvero notevole e rileva questa sera, è stata la prestazione del nuovo vocalist Roberto Roverselli, sempre più a suo agio e inserito nei Dark Ages, concentrato, determinato, sempre maggiormente calato e coinvolto nel ruolo di protagonista assoluto . Il breve siparietto, si chiude con due estratti del loro lavoro più creativo e ambizioso, del loro vero capolavoro direi, che sono riusciti addirittura portare e rappresentare in teatro mediante il supporto di veri e propri attori, intitolato “Teumman” (diviso in due parti). La classe non è acqua, e se amate la musica vera,il rock, il Metal senza paraocchi, privo di orrizzonti sicuri e di confini predefiniti, non potete non assister una volta nella vita uno show dei Dark Ages! Anche stasera …e comesempre… concerto Impeccabie!

Setlist:

-A Closer Look

-Till The Last Man Stands

-Yours

-Sea Of Pain (Teumman Pt.2)

-Oath (Teumman Pt.1)

SISKA

I Siska, sono una band “vicentina”, fondata nel 2015 per volontà dello stesso leader carismatico Mattia Sisca e da cui deriva il nome , (ribattezzata Siska con una K che fa’ molto più Rock) e rappresentano, se vogliamo stasera, un po’ la novità e il dolcetto in mezzo a due portate sicure e di gran spessore. Ho usato volutamente le virgolette per definire vicentini i Siska, perché lo sono solo a livello logistico, in quanto tutti e cinque i musicisti in questione provengono da varie aree geografiche italiane ,(anche estere come nel caso del batterista Max Zerbini), e questo aspetto non fa’ altro che arricchire il bagaglio tecnico compositivo dei nostri amici, che dimostrano di sapere mescolare con sapiente armonia vari stili e influenze, frutto di esperienze personali prima di congiungere il tutto in un progetto unico, quale appunto quello dei Siska. Se aggiungiamo pure il fatto che in questi ultimi anni hanno suonato più in giro per il mondo

che in patria (dove quasi nessuno è mai stato profeta), aprendo per artisti del calibro di Batio, Blaze (ex Maiden) e Jennifer Batton (ex Michael Jackson), si arriva presto a far quadrato, e si ottiene una chiave di lettura più precisa del livello della band in questione. Il debutto discografico è avvenuto invece verso la fine dello scorso anno, quando i Siska danno alle stampe lo splendido “Romantic Dark &Gothic”, un concentrato di power/ neoclassic- romantic Metal esplosivo! Stasera, di questo loro unico lavoro a disposizione finora, ci faranno sentire sette pezzi, più una cover di un superclassico di Neil Young “Rockin’in A Free World”. Il loro genere è come dicevo in prefazione, inquadrabile in un power Metal a forti tinte neoclassiche. Lo stile chitarristico del leader Mattia, infatti, ci porta subito ai rimandi del Maestro Malmsteen (sia stilisticamente che come look), e complessivamente tutta l’impostazione della band è Old Style, lasciando davvero poco spazio a soluzioni e innovazione moderne, in cui stasera da padrone l’ha fatta la

voce del talentuoso Alessandro Bernardi, dotato di un’ugola squillante e davvero perfetta per questo genere, in cui conta certamente la tecnica, ma dove serve anche una buona dose di capacità interpretativa ed espressività, doti di cui non è sprovvisto certamente il buon Alessandro. Come, del resto, non ne sono sprovvisti neppure gli altri ragazzi dei Siska, ai quali non mancano certo grinta, carisma ed espressività stilistica , tutti elementi indispensabili per creare una simbiosi unica, dove serve il contributo di ogni singolo elemento per raggiungere l’obbiettivo finale, in una sorta di “patto d’alleanza”. Una nota di merito aggiuntiva e un voto in più stasera va data alla loro prestazione, per avere quasi improvvisato questo concerto, senza avere praticamente avuto il tempo di fare un minimo soundceck necessario per provare i pezzi e regolare i suoni al meglio. E nonostante questo imprevisto, hanno sfoderato una prestazione complessiva fantastica! “Heart Of Gold”,”Waiting Now”, “Sally”(bonus track) sono stati i puti di forza di questa esibizione, dove i Siska hanno messo scompiglio al Pika di Verona, dimostrando il loro valore assoluto e di meritare tutti con pieno merito tutti i consensi e i successi ricevuti! Chapeau!

Setlist:

-Nothing Let To Say

-Waiting Now

-No One

-Heart Of Gold

-My Own Cage

-Rockin’in a Free World (Neil Young Cover)

-From The Grave

-Sally

WHITE SKULL

1988-2018! 30 anni (e oltre) di White Skull! E chi lo avrebbe mai detto? Ero poco più che uno sbarbatello metallaro adolescente quando nel lontano 1997 un mio amico, compagno di mille venture, mi propose di andare a Torrebelvicino (un paesino in provincia di Vicenza, vicino a Schio), in un locale chiamato “L’Arcobaleno”(chiuso da anni), dove si svolgeva questo concerto, che vedeva protagonista una nuova ed emergente Metal band vicentina, chiamata.. White Skull! Era il tour di “Embittered”, il secondo disco dei nostri amici, e fu’ amore a prima vista, cosa che persiste ora come allora, anzi.. forse oggi è ancora maggiore di allora, vedendo come la band fondata dal mitico (e amico) Tony “Mad” Fonto’ sia cresciuta in modo esponenziale,tanto da diventare il fiore all’occhiello e portabandiera italiana del power Metal Europeo! Per questa occasione speciale, per la festa del 30esimo compleanno della band, verranno ripercorse tutte le tappe più significative, e proposti tutti i brani più rappresentativi della carriera dei Teschi Bianchi, dal citato “Embittered” fino all’ultimo disco uscito in ordine temporale, lo splendido “Will Of The Strong”. Naturalmente lo show è incentrato tutto sui brani in cui ha cantato come vocalist la grandissima Federica Sister, tornata insperatamente a bordo della nave del Capitano Tony, dopo tanti anni di dolorosa assenza per tutti noi fans della prima ora. Il suo talento vocale è una cosa davvero più unica che rara, una timbrica perfetta, pulita, capace di toccare mille tonalità, cambiandole in modo imprevedibile e disarmante, talvolta dolce, talvolta in modo aggressivo, risultando sempre maledettamente efficace e totale! Tony Mad..la mente, il cuore, l’anima dei White Skull.. musicista, produttore,compositore,trascinatore, chitarrista ritmico, corista..gli aggettivi si sprecano per descrivere quest’uomo, tanto bravo e talentuoso sul palco, quanto semplice e umile fuori. Se oggi, dopo tutti questi anni, siamo ancora qua a parlare di White Skull, lo dobbiamo sicuramente in buona parte a lui. Alex Mantiero, l’altro membro storico dei White Skull, un drum-machine perfetto, preciso e letale come il morso di un serpente. Ogni volta che lo vedo in azione, mi stupisco di come possa avere ancora questo tiro micidiale di battuta e questa forza nelle braccia e nelle gambe per far viaggiare la doppia cassa alla velocità della luce, ora quasi più precisamente e velocemente di allora! Danilo Bar, il chitarrista solista, è arrivato più tardi nel tempo in formazione invece, in un secondo tempo.. un vero peccato! Definirlo e definire la sua prestazione stasera mostruosa, appare quasi riduttivo..un funambolo della sei corde, un maestro che da del tu a ogni pizzicata di nota, facendo parlare e urlare la chitarraletteralmente, non conoscendo il minimo margine d’errore o caduta d’intensita’ da inizio a fine concerto. Jo Raddi, il bassista, ha già vinto in stile prima di iniziare a suonare, con il suo Kilt e lo stile barba vichinga che lo contraddistingue, un vero e degno rappresentante del verbo “Tales From The North”! Ma al di là di questo siparietto folcloristico, in Jo c’è tanta sostanza, e il suo basso emana dei veri e propri colpi d’ascia, taglienti e ben indirizzati, sempre centrando il bersaglio pieno. Alexsandro Muscio, il tastierista, ricama e disegna note melodiche con la padronanza consona a pochi eletti, conferendo al sound dei Teschi Bianchi quel tocco in più, la marcia extra di lusso, che fa’ lievitare di molto la prestazione dei White Skull . “Embittered”, posizionata ad inizio scaletta scalda subito il pubblico a dovere, risultando sempre gradita e vincente, anche se il delirio vero inizia con la sempreverde “Killing Queen” , settima traccia del capolavoro “Tales From The North, a cui fa eco il pezzo omonimo,estratto dello stesso, da cui prende il titolo dall’album. Di grande gradimento e azzeccatissimi sono stati sicuramente gli innesti dell’immancabile cavallo di battaglia “The Roman Empire”, e di “Cleopathra”, entrambi estratti di “Public Enemy,Secret Glory”, altro disco di grande successo, brani sempre esplosivi ed ammalianti , amatissimi dai fans, che hanno avuto la capacità di smuovere anche i più remissivi in fondo la sala. Dai dischi più recenti è spiccata senza alcun dubbio”Red Devil” e “Under This Flag”, destinati a diventare dei nuovo classici White Skull nel tempo, e dal recente “Will Of The Strong”, non hanno certo sfigurato in scaletta accanto ai brani più celebri e conosciuti, le nuove e bellissime “Holy Warrior”, “ I Am Your Queen” e “Sacrifice”, che live sembrano ancora più potenti ed intense che in studio. E dopo quasi due ore di incessante battaglia sonora, senza vittime e senza prigionieri, ma dove invece, al contrario, ci sono stati solo vincitori e’ giunta l’ora ora di riporre scudi e asce di guerra, riempendo i corni di birra e alzandoli in alto, e di cantare tutti in coro “Asgard”, ringraziando Odino per la protezione data ai suoi guerrieri, in una sorta di rito fratellanza vichinga, come buon auspicio e di augurio per altri 30 anni di White Skull! Grazie di esistere… Immortali.. “Asgard…Protect The Warrior”.. Forever!

Setlist:

-Embittered

-The Killing Queen

-Holy Warrior

-Cleopathra

-High Treason

-Tales From The North

-I AmYour Queen

-Sacrifice

-Under This Flag

-WOTS

-Kriemhield Story

-Red Devil

-The Roman Empire

-Lady Of Hope

-Asgard

Un particolare e sentito ringraziamento a Matteo Baroni, a tutto lo staff di Orion Agency e al Pika Future Club (per averci ospitato), per avere messo in atto e reso possibile a Verona una serata di Metallo per veri True Defenders of Steel di questa portata! Alla prossima!

Report a cura di

Alessandro Masetto


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Rita Rose Profeta

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