Hooverphonic @Teatro Lyrick, Assisi (foto Marco Zuccaccia)

Si registra un buon successo di pubblico per il concerto degli Hooverphonic al Teatro Lyrick di Assisi, evento di primissimo piano in cartellone, nell’ambito sia dell’edizione dei dieci anni del Riverock festival che di Universo Assisi 2019. Il gruppo belga, il cui nucleo storico è composto da Raymond Geerts e Alex Callier, ha vissuto recentemente un cambio di formazione, alla voce, con l’ingresso della giovane cantante Luka Cruysberghs; in questo assetto è stato pubblicato nel 2018 l’album «Looking for stars».

Il concerto, che in un primo tempo doveva svolgersi alla Lyrick Summer Arena, si è tenuto all’interno del teatro, che è risultato la cornice perfetta per lo stile della band. Il loro eclettico mix di pop, trip-hop, jazz, elettronica e rock è vario e richiede un’armonia che è facile raggiungere in questo ambiente intimo.

Lo spettacolo inizia con la band che si posiziona lentamente sul palco, sotto una luce blu che accompagna le note familiari di apertura di Concrete Skin. La cantante Luka Cruysbergh si avvicina al microfono con i suoi capelli biondi che escono dal cappuccio che la nasconde. Il nuovo membro della band ha soli 18 anni, ed è stata la vincitrice del concorso The Voice (versione belga), che ha vinto nel 2017 insieme al suo coach e bassista degli Hooverphonic, Alex Callier. Il tasso melodico cresce con Lethal Skies, e il gruppo sembra mettersi a disposizione delle velleità e delle doti vocali della cantante. A intrattenere la platea ci pensa Alex Callier che con fare sicuro scambia qualche battuta con il pubblico e lo guida all’ascolto, coinvolgendolo.

Ripescando nei loro trascorsi, gli Hooverphonic tirano fuori passaggi di tastiera di stile orchestrale, per Anger Never Dies e la splendida Mad About You. Arrangiamenti quali quelli di Horrible person permettono a Luka Cruysberghs di dare piena forza alla sua voce, mentre in pezzi più complicati quali Jackie Cane, la stessa Luka, riesce a far coesistere elevazione e profondità.

Uno dei meriti degli Hooverphonic è la capacità di riproporre nei live la complessità della loro musica in studio. Inoltre, non deve essere certo stato facile per Luka confrontarsi con le grandi vocalist del passato che hanno contraddistinto la band. La ragazza ne esce bene da questo confronto e, senza timore reverenziale, prova ad alzare l’asticella e riproporre in versione minimale, quasi solo voce, un pezzo di quel geniaccio di Thom Yorke, Suspirium, che Luka interpreta con sentimento. Un ingresso nella band, quello di Luka, davvero importante per il futuro degli Hooverphonic.


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Marco Zuccaccia

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