Maistah Aphrica – Maistah Aphrica/Meow (Autoproduzione, 2017/2019) di Giuseppe Grieco

Siete mai stati in Africa? Avete mai provato sulla vostra pelle il calore del sole cocente, le sue bellissime mete turistiche, la natura selvaggia, il folklore delle popolazioni autoctone? No? Consolatevi, nemmeno i Maistah Aphrica (e per inciso nemmeno io). Al contrario nostro però, loro la portano nel cuore, in una maniera così viva che è come se ci fossero da sempre. I Maistah Aphrica sono un ottetto proveniente dal Friuli-Venezia Giulia, precisamente: Gabriele Cancelli (cornetta, duduk bass, ukulele, flauti, percussioni), Mirko Cisilino (trombone, tromba, corno francese, percussioni), Marco D’Orlando (congas, timbales, percussioni), Clarissa Durizzotto (alto sax, percussioni), Enrico…

Score

ARTWORK
POTENZIALITA'
CONCEPT

Voto Utenti : 4.9 ( 1 voti)
Siete mai stati in Africa? Avete mai provato sulla vostra pelle il calore del sole cocente, le sue bellissime mete turistiche, la natura selvaggia, il folklore delle popolazioni autoctone? No? Consolatevi, nemmeno i Maistah Aphrica (e per inciso nemmeno io). Al contrario nostro però, loro la portano nel cuore, in una maniera così viva che è come se ci fossero da sempre.

I Maistah Aphrica sono un ottetto proveniente dal Friuli-Venezia Giulia, precisamente: Gabriele Cancelli (cornetta, duduk bass, ukulele, flauti, percussioni), Mirko Cisilino (trombone, tromba, corno francese, percussioni), Marco D’Orlando (congas, timbales, percussioni), Clarissa Durizzotto (alto sax, percussioni), Enrico Giletti (basso elettrico), Andrea Gulli (sintetizzatori, dub effects), Alessandro Mansutti (batteria) e Giorgio Pacorig (CEI Prestige organo elettrico, Korg MS 20, devices). Tutti loro sono impegnati in progetti paralleli, ma è insieme che fanno davvero faville.

Il loro obiettivo è chiaro: rappresentare l’animo e il clima festivo africano, senza esserci mai stati. Ci riescono? Assolutamente sì.

Il disco di debutto è omonimo ed esce nel 2017, raccogliendo grandi complimenti da parte della critica, riviste, siti musicali e anche da Radio3 Rai, che li ospita per un concerto live in studio.

Si tratta di un esordio stupefacente. L’opera si dipana per un’ora abbondante di musica, spalmata in sei brani saldamente legati tra loro, tanto che risulta difficile prenderli in analisi singolarmente. A leggerlo così sembrerebbe un ascolto faticoso, ma non lo è. Ogni brano riesce a sprigionare un’energia e un colore davvero fuori dal comune, sei visioni estatiche di un unico bellissimo viaggio. Il jazz etnico si miscela sapientemente all’elettronica, presente ma mai invasiva, mentre il ritmo funk incalzante e le percussioni mantengono costantemente solida la base sonora. I fiati poi, con il loro calore fanno splendere raggiante il sole africano nelle nostre orecchie.

Se dovessimo trovare la parola cardine intorno a cui il disco ruota, sarebbe ritmo. Quello che ti entra sottopelle e nelle ossa, che non ti lascia, che continua imperterrito anche alla fine dell’ascolto. Questo è Maistah Aphrica, piccolo capolavoro nascosto.

Il sogno africano riprende nel 2019, anno in cui i ragazzi danno alla luce Meow, il loro secondo full-length.

Il percorso riprende dove Maistah Aphrica si era fermato: altra luce, altra festa. Anche in questo disco si ritrovano numerose influenze: il jazz funk del pianista Sun Ra, l’afrobeat di Fela Kuti, l’hard bop e le poliritmie.

Il viaggio stavolta non è di un’ora intera ma ci va vicinissimo (circa 55 minuti), e anche stavolta ci troviamo di fronte a un lavoro strumentale, fatta eccezione per una breve sezione cantata nel pezzo Maistah Aphrica. Possiamo però rilevare alcune differenze rispetto all’album precedente. Il sound si fa ancora più cinematografico (El Fatàh), quasi da cartolina. Le tastiere si fanno a tratti frastagliate (Loh Nghìba Lìnih Pùpolih, G. Weàh), le percussioni si arrotondano ulteriormente, scivolando sul tappeto creato dai fiati. È un percorso più soffuso, il clima è più suadente, ma l’energia rimane sempre la stessa.

Meow è un’altra piccola gemma, si può a pieno diritto affermare che si tratta del degno successore di Maistah Aphrica, di cui prende le qualità riuscendo al contempo a differenziarsene nei piccoli particolari. Il simpatico micione maneki neko ha colto nel segno.

L’Africa non è mai stata così bella.

Tracklist Maistah Aphrica:

  1. Maisagah-Maistah
  2. No Xe Babah
  3. Ochaj’n Mann
  4. Forah
  5. Negativoh​-​Bolombia​-​Kattungah De Balombo
  6. Sago Sego Sago

Tracklist Meow:

  1. Loh Nghìba Lìnih Pùpolih
  2. G. Weàh
  3. Maistah Aphrica
  4. Bolòmbtzky Marsch
  5. Cosmo Dès
  6. El Fatàh
  7. Amissavèvah
  8. Masànah


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Giuseppe Grieco

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