Eigenstate Zero – Sensory Deception (Autoproduzione, 2019) di Luca Battaglia

Il primo novembre è uscito l'album di debutto degli Eigenstate Zero, progetto dello svedese Christian Ludvigsson.  Christian afferma di avere avuto la necessità di trovare un nuovo hobby in seguito a un infortunio e così ha dato vita agli Eigenstate Zero che adesso danno alla luce Sensory Deception. Il disco è formato da 13 tracce di purissimo death metal scandinavo sotto ogni punto di vista, senza mai uscire dai canoni standard, questo forse fa risultare il lavoro un po' monotono. L'album è suonato in maniera ineccepibile e ogni cosa sta al suo posto, ma come dicevamo prima, pure troppo al suo posto,…

Score

ARTWORK
POTENZIALITA'
CONCEPT

Voto Utenti : 4.9 ( 1 voti)

Il primo novembre è uscito l’album di debutto degli Eigenstate Zero, progetto dello svedese Christian Ludvigsson. 

Christian afferma di avere avuto la necessità di trovare un nuovo hobby in seguito a un infortunio e così ha dato vita agli Eigenstate Zero che adesso danno alla luce Sensory Deception.

Il disco è formato da 13 tracce di purissimo death metal scandinavo sotto ogni punto di vista, senza mai uscire dai canoni standard, questo forse fa risultare il lavoro un po’ monotono.

L’album è suonato in maniera ineccepibile e ogni cosa sta al suo posto, ma come dicevamo prima, pure troppo al suo posto, senza mai sorprendere.

Se un disco in 75 minuti di riproduzione non ci fa sgranare gli occhi almeno una volta vuol dire che qualcosa di più innovativo si poteva fare, anche se lo stesso Christian si professa come un paladino dei classicismi del genere. Anche il comparto vocale è in perfetta linea con quello scritto sopra, ed è eseguito in maniera più che buona, risulta alle nostre orecchie preciso e molto potente.

Tutti questi fattori rendono un ascolto piacevole agli amanti del genere, ma una cosa ci ha fatto storcere il naso: ogni qual volta si inizia ad ascoltare una track è praticamente impossibile non associare quello che stiamo sentendo con qualcosa che abbiamo già sentito altrove da band di alto blasone del death metal.

Questo manca, manca una identità precisa che in futuro ci farà ricordare un riff, un passaggio, un virtuosismo che in un secondo passaggio alle nostre orecchie ci rimandi con la mente e la memoria agli Eigenstate Zero, senza dubbi. Insomma il difetto e sopratutto il rischio di Sensory deception è che si perda in un anonimato fin dall’alba di questo progetto, anche se gli spunti positivi ci sono e la qualità di esecuzione non manca.

Senza infamia, senza lode.

Tracklist:

1. Fringe
2. 1984.2
3. The Nihilist
4. Eigenstates
5. Zentropic
6. Communion
7. Godeater
8. Strangelets
9. Transhuman
10. Comatorium
11. Decoherence
12. Wrath
13. Fringes

 


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Luca Battaglia

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