Metronhomme – 4 (Autoproduzione, 2019) di Giuseppe Grieco

Chi va piano va sano e va lontano, così dice il detto. Lo sanno bene i Metronhomme, band formatasi nel 2003 a Macerata e dedita sin da subito alla creazione di musica che svicolasse dai comodi sentieri del pop radiofonico. Il percorso della band ha portato alla creazione di L’ultimo canto di Orfeo, Neve e Bar Panopticon, tre dischi molto concettuali, in cui la musica si fonde con le altre arti, in risultati complessi e affascinanti. Bar Panopticon vide la luce nel 2010, dopo il gruppo si ritirò dalle scene e non se ne seppe molto. Adesso le cose…

Score

ARTWORK
POTENZIALITA'
CONCEPT

Voto Utenti : 4.07 ( 7 voti)
Chi va piano va sano e va lontano, così dice il detto. Lo sanno bene i Metronhomme, band formatasi nel 2003 a Macerata e dedita sin da subito alla creazione di musica che svicolasse dai comodi sentieri del pop radiofonico.

Il percorso della band ha portato alla creazione di L’ultimo canto di Orfeo, Neve e Bar Panopticon, tre dischi molto concettuali, in cui la musica si fonde con le altre arti, in risultati complessi e affascinanti. Bar Panopticon vide la luce nel 2010, dopo il gruppo si ritirò dalle scene e non se ne seppe molto. Adesso le cose sono cambiate.

Ben nove anni dopo, finalmente la formazione ritorna e noi possiamo ascoltare 4, il loro ultimo disco (il quarto, ovviamente). La differenza sostanziale con gli altri tre dischi è che qui la struttura del lavoro non è legata all’impalcatura del concept, stimolante ma in un certo qual modo limitante in alcuni aspetti. 4 è frutto del lungo periodo di lontananza dalla scena live, passato in sala prove e dedicato esclusivamente alla composizione e all’esplorazione musicale e alla successiva registrazione in studio.

Il risultato è un disco in cui l’estro dei musicisti si snoda in 11 tracce rigorosamente strumentali, in cui il progressive rock più moderno va a braccetto con un tocco jazz soft, tutto molto ben equilibrato. Talvolta si sente la mancanza di un filo rosso che leghi i brani, che in alcuni casi sembrano tra loro un po’ frammentari. Ma questa può essere considerata una conseguenza della scelta di dare libero sfogo a tutte le idee dei partecipanti.

Fresco come la bella copertina creata da Tommaso Gomez, 4 segna un punto di svolta nella carriera dei Metronhomme, che navigano ora nell’infinito mare della loro fantasia artistica. È un mare di possibilità vastissime, vedremo dove li condurrà.

Tracklist:

  1. I treni di gabo
  2. L’uomo ombra
  3. Chiuso per gatti
  4. Blow-Up Automatic Chiodi
  5. R.I.P Bryan Diy (Get the Rid of the Bishop)
  6. Quattro Pesci Rossi
  7. Ortega
  8. Salt
  9. Hapax
  10. Uccideresti l’uomo grasso?
  11. Acrobazie


Commenti

Giuseppe Grieco

Click here to connect!