Steve Lukather – I found the sun again (Mascot Record, 2021) di Edoardo Latini

 Atmosfere anni '70 e tante chitarre per il nuovo album di Steve Lukather, I found the sun again, pubblicato oggi 26 febbraio dalla Mascot Record. L'atmosfera è quella dei migliori album dei leggendari Toto, seppur con qualche rivisitazione che rendono il tutto più moderno. Ad aprire le danze è il riff della tiratissima Along for the ride, che s'infila in testa e potrebbe restare lì per settimane. La traccia porta con sé tutto il sole e le highways californiane, dettando il ritmo e lo stato d'animo dell'intero album. Serpent Soul mette in mostra le capacità vocali di Lukather, oltre ad un…

Score

Artwork
Potenzialità
Concept

Voto Utenti : 4.03 ( 2 voti)

 Atmosfere anni ’70 e tante chitarre per il nuovo album di Steve Lukather, I found the sun again, pubblicato oggi 26 febbraio dalla Mascot Record. L’atmosfera è quella dei migliori album dei leggendari Toto, seppur con qualche rivisitazione che rendono il tutto più moderno.

Ad aprire le danze è il riff della tiratissima Along for the ride, che s’infila in testa e potrebbe restare lì per settimane. La traccia porta con sé tutto il sole e le highways californiane, dettando il ritmo e lo stato d’animo dell’intero album. Serpent Soul mette in mostra le capacità vocali di Lukather, oltre ad un arrangiamento tendente al soul inizialmente spiazzante. La terza traccia prevede la prima delle tre cover proposte, The low spark of high heeled boy dei Traffic, band progressive anni ’70. Lukather riesce a far suo il pezzo, e la sua chitarra si inserisce in maniera inconfondibile tra le note composte dai Traffic. Journey thorugh è uno strumentale di circa sei minuti ma che non stanca mai: le progressioni della dolce chitarra elettrica, che richiamano gli anni d’oro del rock, ci fanno dimenticare per un istante il brutto periodo che stiamo vivendo, lasciandoci immaginare sotto un palco, trasportati dalle note suonate dalla mano sapiente di Steve. Se non sapessimo che Welcome to the club fosse una canzone di Joe Walsh, sicuramente la scambieremmo per un inedito, tanta è la maestria del Nostro nell’appropriarsi dei brani altrui e riproporli nel proprio stile.

La title track I found the sun again rallenta un po’ il ritmo: nel raccontare il modo in cui il cantante è riuscito a “ritrovare il sole”, Lukather culla l’ascoltatore con la sua voce graffiata, la melodia lenta e malinconica e un breve assolo di chitarra che lascia comunque il segno. Tocca a Run to me risollevare gli animi, brano che vede la partecipazione dell’amico Joseph Williams e del grande Ringo Starr: tre minuti di ritmo spensierato e brillante prima della conclusiva Bridge of Sighs, terza ed ultima cover che fa tornare l’album sui ritmi duri e aggressivi delle prime tracce. Il rincorrersi di chitarra e tastiera nella parte centrale del brano è tutto quello che un amante del rock vorrebbe sempre ascoltare.

Con I found the sun again Lukather dimostra ancora una volta il suo spessore anche da solista, presentando un album ben strutturato, riproponendo e attualizzando elementi che hanno reso la sua carriera leggendaria. Sebbene numerose, le cover si addicono bene sia alla sonorità complessiva dell’album, sia al suono generale di Lukather, mostrando un’abilità non comune nel rendere propri i brani altrui. I found the sun again merita più di un ascolto: è la scelta giusta per tutti i nostalgici del sound anni ’70, gli anni del vero rock, ma anche un modo per scoprire e riscoprire un’ottima carriera solista della chitarra (e voce) dei mitici Toto.

 

Tracklist:

  1. Along for the ride
  2. Serpent Soul
  3. The Low Spark of High Heeled Boy
  4. Journey Through
  5. Welcome to the Club
  6. I Found the Sun Again
  7. Run to me
  8. Bridge of Sighs


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Edoardo Latini

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