Helligators + Misty Morning live @ Porky’s Pub (testo di Claudio Santacesaria, foto di Matteo Pizzicannella)

Ore 22,45 del 3 Marzo 2012.Facciamo il nostro ingresso nel Porky’s Pub di Frascati.Pavimento in legno.Generazioni di stivali hanno calcato queste assi consumate al suono dei loro gruppi preferiti scivolando,saltando e barcollando sfinite.Le raffigurazioni sulle mura rappresentano indiani d’America,un fiero e giovane Geronimo alla testa di tutti i suoi guerrieri a cavallo mi osserva indomito dalla parete di fondo mentre alle sue spalle il sole tramonta dietro dolci montagne,in un’atmosfera cangiante dal giallo al rosso.Le mura sono calde,l’aria fumosa,ideale per una serata come questa.Per rendere agevole l’ingresso il palco e’ stato spostato sul fondo della sala: Massimo Sbardella (proprietario del locale n.d.r.) prevede una discreta affluenza quest’oggi e dargli torto e’ impossibile:ci sono infatti i Misty Morning, band  di spicco esponente del “doom” all made in Italy ad aprire la strada al pezzo forte della serata:gli Helligators. I Misty si presentano sul palco,attaccando senza fronzoli ,e sui pezzi  di Martian Pope e del loro ultimo lavoro Saint Shroom scaldano un pubblico che diviene ogni minuto piu’ numeroso.Pur non essendo un cultore del genere che la band propone rimango positivamente colpito dallo spettacolo che ci offrono:il frontman LucaEl BrujoLuke Moretti puo’ vantare una potenza ed una capacita’ di modulazione vocale non indifferente,resa immediatamente evidente nell’esecuzione dell’accattivante Jellotron e successivamente in Doom Saloon, performances purtroppo penalizzate nei virtuosismi piu’ gravi da qualche piccolo problema tecnico.Il resto della band per cio’ che concerne lo spessore tecnico nonche’ lo spettacolo sul palco non e’ da meno:sulle note di Saint Shroom il tastierista MassimoRejettoMelina improvvisa un immaginario assolo di violoncello con tanto di archetto passato sul braccio sinistro,mentre il mancino bassista MassimoMaxBaxVendittozzi sembra posseduto dalle note che il suo strumento produce.Toni decisamente piu’ cupi per My wicked dream, brano che strizza l’occhio ai Sabbath di Paranoid, benche’ sia solida l’influenza di gruppi quali i Cathedral per rimanere in Inghilterra o i St.Vitus e Pentagram migrando oltreoceano.Sempre da”Martian Pope” deriva la traccia Astrosarcophagus, buono il feeling ed i tempi della formazione nel live set,con un cantato che rimanda dritto dritto all’Hetfield di Kill ‘em all. L’ottima performance si chiude con l’esecuzione di The wizard dei Sabbath,bonus track contenuta nell’album Martian Pope Deluxe Ediction, totalmente stravolta e riarrangiata dalla band attualmente  sotto contratto con l’etichetta inglese Doomanoid.
I Misty hanno suonato per quasi un’ora ed il pubblico adesso freme.Veloce alternarsi di addetti e strumentazione e finalmente  il centinaio di persone accalcatesi a ridosso del palco e’ soddisfatta:gli Helligators sono in onda. In prima fila troviamo lo zoccolo duro dei fans della formazione,su tutti  il figlio del frontman EmanueleHellvissGalanti (non avra’ piu’ di dodici anni!) ed il manager della band, Luigi Maracino, vero e proprio sesto elemento che incita gli Helligators lasciandosi trascinare dalla musica,quasi lo spazio fisico da lui occupato tra la folla fosse un’estensione del palco.Il gruppo(formatosi nel 2009 n.d.r.) presenta il suo primo lavoro datato Ottobre 2011 dal titolo Against all odds. La partenza e’ a dir poco spettacolare,dopo un breve ma intenso intro strumentale esplode la carica di Hellviss e Co.:sulle graffianti note di Southern Cross, che dell’ononimo pezzo di Still,Crosby e Nash ha veramente solo il nome,il pubblico impazzisce,solleva le mani,surfa alta sullo tsunami sonoro che proviene dal palco;la band e’ carica e motivata sin dal primo brano,Hellviss ha un microfono “vintage” attaccato ad una catena che pende dai pantaloni in modo da potersi scatenare senza impedimento e lasciarlo penzolare ad ogni affondo della band:il frontman non si risparmia,salta,balla,emula in air guitar mode le performances  dei chitarristi  DanieleKamoTomassini(lead guitar)e MikEl SantoChessa ed esorta la folla all’esplosione,incitandoli e portando il cavo della mano all’orecchio destro.La band ha senza dubbio l’appeal necessario ad affrontare un palco da grande gruppo e lo dimostra nei pezzi successivi: Cruel e’ il secondo brano in scaletta,un’altra freccia infuocata scagliata su di un pubblico cosparso di benzina,seguito da Stone Crusher Lou, brano presentato per la prima volta dal vivo.Quarta traccia e’Kill the Monster, Hellviss possiede un timbro velenoso ed acido che sa domare a piacimento indirizzandolo verso lidi piu’ caldi e coinvolgenti,suda ma e’ chiaro come questa sera non si arrendera’ mai: Forse non ve ne siete accorti ma vi stiamo traghettando all’inferno!dichiara,ma il pubblico lo sa e sente molto caldo.Seguono Burn e Bloody Blue, se il carisma di Hellviss e le chitarre sono la punta di questo heavy blues,groove and metal iceberg allora il timbro ed i ritmi di RodGoblinRenzi al basso e di Marco AurelioKaronte alla batteria sono la base sommersa di questo blocco di ghiaccio rovente.La performance e’ arricchita dall’esecuzione della cover di Ace of  Spades degli intramontabili Motorhead,cantata con tanta rabbia ed un pizzico di emozione dal giovane AndreaLemmyDe Luca, invitato sul palco da tutta la band.Brano successivo e’ Against All Odds, traccia che da il titolo all’album, un’esecuzione coinvolgente appena “lesionata” dai piccoli problemi tecnici che avevano afflitto anche i Misty Morning,con la tendenza del basso a coprire le performances vocali di tono piu’ grave.Tutto cio’ non scalfisce affatto la corazza indistruttibile di questo gruppo che ci da’ tutto cio’ di cui e’ in possesso,in termini di emozioni e coinvolgimento:alti sull’onda gli Helligators si lanciano allora nell’esecuzione di Gimme A Break e dell’ineducata e trascinante Tattoed Killer, pezzo che sottolinea ancora le capacita’ vocali di Hellviss,senza nulla togliere alla competenza tecnica del gruppo che dal vivo suona veramente bene.La calda notte al Porky’s Pub si conclude con il bis di Southern Cross e dopo aver suonato per due ore buone il gruppo si congeda da un pubblico soddisfatto ed assordato.
Dopo una performance al di sopra delle tue aspettative,non fermarti a comprendere “quale” tipo di musica ti  propongono gli Helligators,ma prova a percepire la forza con cui la emanano…se te ne avvedi hai colto la loro essenza.
 

CLICK per le foto degli Helligators live di Matteo Pizzicannella


Commenti

Relics Controsuoni

1 Commento

  1. ero presente alla serata,bravissimi i primi..gli helligators sono stati devastanti…la sensazione di avere davanti una band affermata e di enorme levatura che si concedeva ad una serata tra amici con un impatto ed una pezza degna di palchi piu’ grandi.sono uscito dal locale con la sensazione di aver visto i Metallica esibirsi sotto casa…wow

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