Don Airey live @ XS-Live Club (testo e foto di Mario Cordaro)


Più che un concerto, è stato un tributo. Tributo a chi, o a che cosa? Ovviamente a Don Airey stesso, e alla sua immensa carriera musicale: se andiamo a contarli, alla fine della serata i brani eseguiti dai suoi lavori solisti saranno solo sei; ma procediamo con ordine.
É la prima volta per il sottoscritto all’X-S Live Club, situato in zona Ostiense: sala piccola, e ambiente abbastanza “intimo”, da quello che posso vedere ad una prima occhiata. Il concerto comincerà in ritardo, alle 22:45, invece che alle 22 come annunciato nei giorni scorsi. Per fortuna la band si farà “perdonare”: quasi due ore di musica in totale. Peccato per i suoni difficili, onestamente: tastiere troppo basse, e chitarra elettrica decisamente troppo alta.  
Per il resto, dicevamo del tributo alla carriera quarantennale di Don Airey: in scaletta infatti troviamo quattro canzoni dei Rainbow, una (e mezza, Child In Time verrà tagliata per ovvi motivi) dei Deep Purple, e due firmate Whitesnake. Un altro paio di cover (Harold Arlen e Russ Ballard), un medley Colosseum II/Deep Purple/Gary Moore, in omaggio alle scomparse recenti di Jon Lord e lo stesso Moore, e un assolo di batteria a metà concerto, completano il quadro della serata, la quale ha visto, purtroppo, solo un centinaio di persone presenti, dato che si commenta da sé.
La band del tastierista dei Deep Purple (dal 2002) si presenta in forma sul piccolo palco dell’X-S Live Club, mostrando nel corso della serata un buon affiatamento con il pubblico. La voce duttile di Carl Sentance (Geezer Butler Band, Krokus) si trova a suo agio su registri medi e alti (il suo vibrato in alcuni momenti mi ha ricordato quello di Bruce Dickinson), non a caso è stato uno dei pochi cantanti che ho visto non soffrire durante gli acuti di Child In Time. Per quanto riguarda la ritmica, è stato un “monopolio” marcato Fender: basso e chitarra (rigorosamente Stratocaster, ovvio) avevano quel suono caldo, e tipicamente settantiano, che li rende subito riconoscibili. Don Airey, invece, si avvale di un set ridotto di tastiere: un synth, un organo Hammond e un Moog.

Un ringraziamento speciale a Guido Bellachioma e tutto lo staff del XS-Live Club per averci ospitati durante questo evento

Tracklist:
1. Spotlight Kid (Rainbow cover)
2. People In Your Head
3. Shooting Star
4. Still Of The Night (Whitesnake cover)
5. Weiss Heim (Rainbow cover)
6. The Way I Feel Inside
7. Tribute to Gary Moore and Jon Lord: medley of The Inquisition (Colosseum II cover), Child In Time (Deep Purple cover), Parisienne Walkways (Gary Moore cover)
8. Fire
9. Wrath Of Thor
10. Tobruk
11. Is This Love (Whitesnake cover)
12. Over The Rainbow (Harold Arlen cover)
13. All Night Long (Rainbow cover)
14. Lost In Hollywood (Rainbow cover)
15. Since You Been Gone (Russ Ballard cover)

16. Black Night (Deep Purple cover)


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