Tre Allegri Ragazzi Morti live @ Blackout Rock Club (testo di Stefano Panetta, foto di Andrea Rossi)

Nel 1976 in Italia, a Pordenone, la musica italiana scopriva l’indipendenza. Nel 1976 nasceva il Great Complotto. Questo grande complotto consisteva nell’ istituire una comune di artisti che potesse cambiare il panorama musicale ed introdurre nel paese che sembra una scarpa sonorità mai ascoltate prima. Il punk era arrivato. Sempre a Pordenone nel 2000 nasce La Tempesta Dischi, il fondatore è Enrico Molteni, bassista ventiquattrenne ferrarese che per descrivere la sua creazione afferma: “La Tempesta Dischi nasce nel 2000 per promuovere la miglior musica italiana. Dopo La Tempesta niente sarà uguale”. Il gruppo icona di questa etichetta è quello dei Tre Allegri Ragazzi Morti, composto da Davide Toffolo (chitarra e voce), Luca Masseroni (batteria) e dallo stesso Molteni (basso). Consapevoli del loro ruolo fortemente anticonformista fin dai primi live, alla fine degli anni 90, curano la loro immagine con dettagli che li rendono unici. 

Uno su tutti è la famosa maschera scheletrica disegnata dal cantante per nascondere l’identità dei componenti del gruppo. La loro carriera musicale è composta da otto dischi studio, cinque EP, due raccolte e ben sette compilation. Ieri sera a Roma hanno presentato l’ultimo album-studio Nel giardino dei fantasmi, molto atteso sia dagli ascoltatori che dalla critica in quanto succede a Primitivi del futuro, album puramente reggae prodotto da Paolo Baldini bassista dei B.R. Stylers. In teoria questo nuovo disco dovrebbe segnare il ritorno ad un rock più aspro, più ruvido, sempre con grossi temi intimisti, ma comunque rock. 

La serata al Blackout Rock Club nel complesso ha funzionato. Essendo un gruppo ormai storico riescono ad ottenere un’alchimia sia con il pubblico che con il palco praticamente unica, attingendo ad una foltissima discografia, alternano i loro pezzi sempreverdi ( Il mondo prima, Il principe in bicicletta, Occhi bassi) a pezzi nuovi oppure estratti da Primitivi del futuro che con le sue sonorità più rilassate e distese semplifica questa autentica maratona dalla durata di quasi due ore. Sul palco il gruppo sfoggia una silenziosa intesa che come linguaggio ha solo qualche sguardo dietro le maschere, i sottili occhi di Toffolo raramente incrociano i grandi e tondi di Molteni, che intimidito ogni tanto oscilla a ritmo. Di solito, ad un concerto, nelle prime file del pubblico si concentrano i fan più movimentati e più accaniti, invece questa volta l’intero pubblico era movimentato ed accanito. La massa nel giro di due canzoni si è trasformata in “un solo grande Allegro Ragazzo Morto”.

In conclusione l’ossimoro della morte allegra, ha preso forma ed è diventato un’icona. Ora si è aggiunto un altro ossimoro, non solo sono vivi, morti e felici, ora sono ragazzi, ma uomini, e di questo, quella grande creatura che è il loro pubblico, non sembra accorgersene e si appassiona perdendosi in questo giardino friulano di fantasmi e vivi.

Setlist:

Puoi dirlo a tutti
La faccia della luna
La mia vita senza te
Di che cosa parla veramente una canzone
La via di casa
Bugiardo
Alle anime perse
I cacciatori
La fine del giorno
Il mondo prima
Signorina Primavolta
Il principe in bicicletta
Country boy
Voglio
Il nuovo ordine
———
La ballata delle ossa
Mina
Rifare
Mio fratellino
Dimmi
Occhi bassi
Ogni adolescenza
Francesca
Quindici anni già
——–
Mai come voi
Gianni boy
La tatuata bella 

Un ringraziamento a Bigtime Web, New Life Promotions e Blackout Rock Club per averci ospitato durante questo evento


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