Alexi Murdoch @Auditorium Parco della Musica, Roma (testo di Federico Pompili, foto di Stefano D’Offizi)

Ultima tappa del Tour che ha visto il cantautore scozzese Alexi Murdoch, calcare i palchi delle più importanti città europee. Tour che presenta l’ultimo suo lavoro Towards the Sun, album composto da brani semplici e costruiti intorno a pochi accordi di chitarra acustica, arpeggi trascinati su cui la voce di Murdoch scivola calda e sussurrata.

Entrando nella sala Teatro Studio dell’Auditorium la prima cosa che noto è l’omogeneità del pubblico, composto da persone di tutte le età, oltre che la presenza di Riccardo Sinigallia (ex Tiromancino) e l’amico e collega Filippo Gatti.

Non appena le ultime persone prendono posto a sedere, subito si spengono le luci in sala per dare inizio al concerto. Da subito mi colpisce come l’intimità, leitmotiv dell’ultimo lavoro del cantautore, inonda la sala quasi completamente buia, con solo poche luci blu ad illuminare il palco.

Raggiunta l’area concerto, l’artista scozzese ammutolisce il pubblico con i suoi arpeggi mandati in loop attraverso un digital delay, ed una voce quieta a scaldare i cuori degli spettatori. Il maggior coinvolgimento si ha quando Alexi canta le sue canzoni
più famose, tra cui All my days e Blue mind.

Durante l’esibizione c’è anche spazio per un po’ di sperimentazione musicale, infatti oltre alla chitarra
utilizza diversi strumenti musicali come l’Armonuim ed un Synth-pad digitale.

Nonostante il concerto sia durato poco più di un’ora l’esibizione è stata veramente notevole, Alexi Murdoch
ci ha regalato suoni ed emozioni che pochi cantautori contemporanei riescono a dare. Un folk-pop con
sperimentazioni indie a tratti post-rock, questo è Alexi Mudoch, questa è la sua musica.


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Federico Pompili

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