Ilenia Volpe – Radical Chic un Cazzo – Discodada 2012 (di Federico Pompili)

Aggressivo, irruento, noise ed anche melodico, Radical Chic un Cazzo, album d’esordio di Ilenia Volpe, merita la giusta attenzione dal Popolo del Rock. Gia’ noto volto nel panorama underground italiano , vantando collaborazioni con Moltheni, Marco Di Marco, Massimo Zamboni e molti altri ancora, Ilenia, con l’ottimo aiuto di Giorgio Canali in veste di produttore e musicista (nonchè di prete nel video di La mia Professoressa di Italiano n.d.r.), ci lascia un disco pieno di rabbia, intelligente ma crudele, diretto ed energico, nello stile classico del punk-rock anni ’90: “…quando mia nonna mi narrava di guerre, di occhi incontinenti,…

Score

CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'

Voto Utenti : 4.75 ( 1 voti)

Aggressivo, irruento, noise ed anche melodico, Radical Chic un Cazzo, album d’esordio di Ilenia Volpe, merita la giusta attenzione dal Popolo del Rock.

Gia’ noto volto nel panorama underground italiano , vantando collaborazioni con Moltheni, Marco Di Marco, Massimo Zamboni e molti altri ancora, Ilenia, con l’ottimo aiuto di Giorgio Canali in veste di produttore e musicista (nonchè di prete nel video di La mia Professoressa di Italiano n.d.r.), ci lascia un disco pieno di rabbia, intelligente ma crudele, diretto ed energico, nello stile classico del punk-rock anni ’90:

“…quando mia nonna mi narrava di guerre, di occhi incontinenti, di malarie e malauguri, io immaginavo la rivoluzione..” così scrive Ilenia e questa potrebbe essere la chiave di lettura del disco. La Volpe ha l’irruenza di una Riot Girl (timbro vocale che ricorda la Loredana Bertè di tempi ahime’ lontani anni luce dall’ultima imbarazzante comparsata a Sanremo) fusa ad una sensibilita’ tipicamente mediterranea,sottocutanea. Il disco inizia con la spinta e la carica garage e punk di Gli incubi di un tubetto di crema arancione seguita da La mia professoressa di italiano che ormai impazza in tutto il web. Terzo pezzo e’ Mondo indistruttibile, ballata elettrica che riesce a coinvolgere emotivamente fin dal primo ascolto strappando un brivido lungo la schiena. Da qui inizia un alternarsi di chitarre acide e pezzi acustici; con Prendendo un caffè con Mozart si fa’ un salto negli anni ’90, mentre La Crocifinzione e Le nostre vergogne si vivono attimi molto intensi e riflessivi, fino ad arrivare allo strumentale Il giorno della neve, pezzo che dimostra le qualità a tutto tondo dell’artista romana, capace di essere si grande interprete, ma anche musicista dotata di un certo spessore tecnico non indifferente.

Il disco si conclude con Preghiera, pezzo scritto a quattro mani con Steve Dal Col (Rossofuoco, Frigidaire Tango) che ricorda le ballate struggenti del Giorgio Canali solista.

Da sottolineare anche due cover contenute nell’album Direzioni diverse da Il Teatro degli orrori e Fiction de Il Santo Niente già contenuta nella raccolta Generazioni.

Riuscendo pienamente nel compito di agevolare la libera espressione della bella e talentuosa Ilenia, l’esperto talent scout Giorgio Canali dimostra indiscutibilmente di essere il latente ma tangibile valore aggiunto alla produzione di questo lavoro.

Fra amori disintegrati, attacchi al sistema, rabbia post-adolescenziale, disillusioni assortite e lacerazioni mai sopite, Ilenia Volpe genera un esordio fortemente caratterizzante, che la lancerà dai piccoli locali della capitale ai palchi dell’intera penisola.

 

  1. Gli incubi di un tubetto di crema arancione
  2. La mia professoressa di italiano
  3. Mondo indistruttibile
  4. Indicazioni per il centro commerciale
  5. Prendendo un caffè con Mozart
  6. Direzioni diverse
  7. La crocifinzione
  8. Le nostre vergogne
  9. Il giorno della neve
  10. Fiction
  11. Preghiera


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Federico Pompili

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