St. Vincent @Lanificio159, Roma (testo e foto di Stefano D’Offizi)

Ore 21, una fila infinita di persone già accalcate all’ingresso del Lanificio 159, un semplice mercoledì sera trasformato in uno dei soliti imperdibili eventi curati da Ausgang, un Sold Out di quelli memorabili.
Si potrebbe riassumere con queste poche frasi quello che in effetti è considerato uno dei migliori concerti delle ultime settimane, un’icona del Rock d’autore proveniente dagli States e diretta al centro della nostra passione per la buona musica. Annie Clark, come sempre, ha dato il meglio di se, agitando in modo forsennato ogni chitarra (ne conto almeno cinque, ognuna più bella dell’altra) ed alternando momenti di potente Noise Rock vecchia scuola, a religiosi silenzi da parte del pubblico che assorbe semplicemente lasciandosi conquistare dalla dolcezza di questa artista. Annie, per molti conosciuta come St. Vincent,  ha una voce spettacolare, sa solcare il manico della chitarra con un’eleganza nelle mani che fino ad ora avevo visto in poche convincenti donne del nuovo Rock (Brooke Fraser per fare un esempio, o anche Diletta Casanova per restare nei nostri confini)ed ha un’ammaliante propensione per il pubblico che pende letteralmente dalle sue labbra. Una tonalità vocale che a tratti ricorda Bjork, appesa nella purezza dell’etere, una grinta degna dei migliori gruppi Hard Rock, e per quanto il risultato finale di questa band sia molto vicino al rock elettronico di un certo tipo, non sembra affatto disdegnare le radici appena accennate di scale blues pesantemente contaminate dall’elettronica d’avanguardia.
Il concerto è iniziato molto tardi, quasi mezzanotte, nonostante l’orario indicato dai vari comunicati riportava le 22, una probabile problematica tecnica deve aver fatto slittare il check che in effetti possiamo ascoltare dall’esterno della struttura al nostro arrivo. Appena dentro, non è certo facile riuscire a prendere un buon posto in prima fila, ma devo ovviamente resistere per poter scattare qualche buona (speriamo) fotografia.  Attacchi di Noise tanto melodico quanto pregiato, due sintetizzatori e batteria a completare il sound decisamente elettrico, con qualche sfumatura rock che persevera nella sei corde pesantemente effettata (un mucchio di pedali di elevatissima qualità) e perfettamente bilanciata. Una cover dei The Pop Group davvero ben riproposta: She Is Beyond Good And Evil, e la maggior parte dei brani provenienti da Strange Mercy mettono sicuramente a nudo lo stile eccentrico di St. Vincent, ma è sicuramente con Chloe in the Afternoon che raggiunge un livello di assoluta attenzione da parte del suo pubblico, completamente impalato di fronte ad una esecuzione così completa delle migliori sfaccettature offerte da questa artista, una strabiliante voce carica di dolce melodia che cozza deliziosamente con gli approcci urlanti di chitarra elettrica davvero d’effetto.
Riesco a malapena a muovermi per riuscire a guardare dietro di me e scoprire la sala del Lanificio completamente invasa, impossibile stimare dalla mia posizione, (peraltro quasi pericolosa a ridosso del palco sul quale poggiano le mie ginocchia) il reale numero dei fan accorsi ad ascoltare l’eccellente esibizione di Annie che assume i panni di una timida adolescente per salutare il suo pubblico con un semplice “Buonasera”, ma i più sanno benissimo che si tratta di una falsa facciata, e che la personalità della donna è molto più forte di quanto voglia lasciar trasparire, forse quanto precisa è la sua dimestichezza tra chitarra e capotasto mobile che sposta e sistema rapidamente più di una volta nella stessa canzone, cambiando accordature e tonalità.
Un’artista versatile di un livello davvero eccellente, capace di dar vita ad un sound davvero originale e di qualità anche dal vivo, dritta al punto e senza intoppi, passando per un possente calpestio della chitarra ed arrivando ad un bis assolutamente intenso.
Ancora una volta un artista di livello internazionale capace di dire la sua, ha calcato un paco della capitale facendo innamorare i neofiti del genere e lasciando emozionare chi già la conosce, ancora una volta Ausgang ed il Lanificio 159 hanno offerto uno spettacolo degno di nota, non resta che aspettare il prossimo.


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