Score
CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'
Del 2011 è il secondo album Non t’illudere. Anche questo lavoro poggia su loop costruiti e poi modificati per creare sinfonie d’ambiente, al modo di Brian Eno e dei Mùm. In Non t’illuderenon viene utilizzato alcuno strumento che non sia elettronico, e la creazione è avvenuta in solitario, immersi in magiche atmosfere giornaliere davanti a computer e finestre (probabilmente, o comunque è come se fosse successo, lo suggerisce la musica presente nell’album). Questo terzo lavoro del 2012 appare anche più ricco dei precedenti, grazie all’apporto alle tastiere (rhodes e piano digitale trattato) di Federico Gerini, vecchio amico del liceo di Paolo: la varietà dei bozzetti sonori, dei landscapes visivi, si muove fra atmosfere minimali, salti eterei e toccate classiche o jazz (c’è un po’ del Davis di In a silent way), rinvigorendo positivamente il senso di continuità onirica tipica dei loop elettronici, senza abbandonarsi ad una monotona ripetitività. Le chitarre poi organizzano il giusto bilanciamento fra qualità e quantità: i suoni, le corde, vengono pesate sapientemente, togliendo o aggiungendo note a seconda del bisogno, dell’intuizione del sistema nervoso. E’ come se venisse rallentato un poco Angelo Badalamenti, velocizzato Steve Reich, e si facesse incontrare questo frullato con un 35% di Radiohead elettronici.
E’ un tipo di musica che travalica la musica: può essere una mostra di quadri, una serie di sculture un po’ al sole e un po’ all’ombra, la pagina di un fumetto che prende vita dalla fine della precedente, un film d’autore e pop al tempo stesso, una foto di dieci anni fa che prende vita. Di grande effetto Orwell, memorabile il finale di Fattore Ambientale, trasognata Northern Lights, nervosa di miele Travelling Notes. Questo disco vede perfino la collaborazione con un’agenzia di promozione e booking, il collettivo con base a Firenze ma dal respiro europeo Day One, con lo scopo di contaminare tali sonorità con altre forme di espressione artistica. Oltre a tutto questo, vanno ricordati alcuni live del gruppo, molto d’effetto, uno fra tutti quello al reparto di oncologia dell’ospedale di Carrara, suonato solo con pianoforte a coda e chitarra elettrica, e la performance realizzata con la compagnia di danza contemporanea Maktub Noir presso il Garage Boci di Pietrasanta. Tante cose insomma, tanta carne al fuoco, tanti progetti. Ma iniziando da quest’album avrete già un’idea di cosa è The star Pillow. E’ quel tipo di musica che si gusta guardando il vuoto oppure ciò che ci circonda, imparando a dividere i contorni dai veri, anzi determinanti, “fattori ambientali”.
2. Northern Lights
3. Mindfulness
4. Orwell
5. Childhood secrets
6. Fattore ambientale
7. Ral 3031
8. Problem Solving
9. Travelling Notes
10. Epilogue