Score
CONCEPT
ARTWORK
POTENZIALITA'
Un viaggio metafisico nella psiche, un contenitore di emozioni, un “Saucerful of secrets” (per dirla alla Pink Floyd): tutto questo è “Canto l’isolamento”, l’ultimo lavoro di Massimo Zamboni che arriva a destinazione dopo tre album (Sorella sconfitta, L’inerme è imbattibile, L’estinzione di un colloquio amoroso) usciti tra il 2004 e il 2010. Canto l’isolamento è una raccolta di brani da questa trilogia che rappresenta un’ideale speculazione su l’essere umano nella sua forma più autentica, fatta di fragilità quotidiana, solitudine e spesso sconfitta. La copertina è affidata, come nei lavori precedenti, alle opere di Marina Parente.
L’intero lavoro sembra quasi sussurrato, quasi fosse narrato in una scura soffitta dove siamo invitati ad entrare in punta di piedi per essere accolti da Sorella sconfitta in cui nulla conta più del suo magico testo proferito con religiosa linearità. Il clima quasi ecclesiastico è ripreso in Cranja, traccia cadenzata da un basso discreto e da inserti mediorientali (Aleikum circondato dalle Upanisad, Mezzaluna si incarica dell’Ararat) di stampo pienamente CSI. I temi cari a Massimo Zamboni come la rivolta, il distacco, la rinascita sono vivi ma allo stesso tempo ingabbiati in un isolamento quasi tangibile.Questi temi costituiscono comunque l’ossatura di questo lavoro che viene impreziosito dalle molteplici collaborazioni femminili quali Nada, Nabil Salameh, Marina Parente, Lalli, Fiamma apprezzabili in Miccia prende fuoco, Gloria Gracile, Pied Beauty, Dolorama.
Nelle due tracce di chiusura il lirismo si impenna ed esplode nella redenzione finale, affidata alla bellissima Schiava dell’aria.
Massimo Zamboni
Aratro Incisioni
Big Time ufficio stampa