A Mysterious Design – Style Sindrome – Synthetic Shadows Records 1981/2012 (di Stefano D’Offizi)

Roma, primi anni 80, il Rock di un certo spessore viaggia ancora sottotraccia, abitando i bassifondi di una subcultura in procinto di esplodere in Italia ma che (come sempre) ha già raccolto "vittime" in tutta l'Europa. Con orgoglio e convinzione, le formazioni capitoline della corrente new wave iniziano a farsi strada a gomiti alti attraverso un panorama difficile. Basterebbe pensare alle possibilità di divulgazione nettamente inferiori allo stato attuale, quando la condivisione avveniva tramite demotape doppiati chissà quante volte attraverso vecchie TDK allo stremo delle forze. Proprio in questi anni prende forma una band che ha segnato un momento storico…

Score

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Roma, primi anni 80, il Rock di un certo spessore viaggia ancora sottotraccia, abitando i bassifondi di una subcultura in procinto di esplodere in Italia ma che (come sempre) ha già raccolto “vittime” in tutta l’Europa. Con orgoglio e convinzione, le formazioni capitoline della corrente new wave iniziano a farsi strada a gomiti alti attraverso un panorama difficile. Basterebbe pensare alle possibilità di divulgazione nettamente inferiori allo stato attuale, quando la condivisione avveniva tramite demotape doppiati chissà quante volte attraverso vecchie TDK allo stremo delle forze. Proprio in questi anni prende forma una band che ha segnato un momento storico del dark new wave nello stivale. Precisamente è il 1981, gli Style Sindrome (già incontrati all’INIT Club mentre aprivano a David J) prendono forma dalle ceneri creative del precedente progetto denominato TM SPA (band vincitrice del primo festival rock Italiano nel 1980), sposando nuove sonorità costruite intorno alla splendida voce di Anna Maria Di Stefano,tutt’ora vocalist della band recentemente riunita per questo splendido album, ed al genio compositivo di Stefano Curti, chitarrista, bassista e musicista poliedrico.
Ma questa non è semplicemente la recensione di un disco strettamente legata al suo ascolto, piuttosto preferirei celebrare l’enorme lavoro svolto dalla band sul materiale di quei giorni. Difatti si tratta di un remastering generale dei brani originali che ha visto la musica degli Style Sindrome spesso associata a mostri sacri del genere come Siouxsie and The Banshees (probabilmente anche grazie al timbro vocale di Anna Maria sorprendentemente in linea con quella della Banshee). A Mysteriuos Design è un feticcio prezioso, un album da collezione, formato LP vecchio stile per appassionati del genere e di un’era ormai rediviva. Il celebre scoppiettìo del vinile a contatto con la puntina del mio impolverato giradischi mi spinge indietro nel tempo, accompagnato dalla splendida Thinking about, in pieno stile anni 80, allonatnando per qualche minuto l’epoca dei supporti digitali ed immergendomi direttamente nell’ascolto del lato A. Suoni semplici e puntuali, incentrati sulla costante linea di un basso (Stefano Curti 81/82, Davide Messina 2012) degno di Bauhaus e Joy Division. Un’apertura ritmata che spiana la strada a We two ed alla successiva Pressing desire.

Con quest’ultima si conclude un sorprendente lato A, sospingendo un ascolto attento e concentrato alle atmosfere rarefatte presenti in tutto il disco. Anche qui la voce di Anna Maria si supera in un ritornello possente, reso ancor più brillante dal sax di Massimo Frezza. Il lato B apre con il mio brano preferito, già apparso in una storica compilation del periodo (Gathered, Electric Eye Records, 1982). Waving in the Dark è un brano carico di stile, ritmo e personalità, chitarre pregne di chorus e riverberi (Stefano Curti 81/82, Giorgio Mastrosanti 2012), atteggiamento rabbioso che sfocia in finale da brividi. Shining e To stretch proseguono sulla stessa ondata new wave, ma il vero capolavoro degno di nota sta nella title track. A Mysterious Design è un crogiolo di sensazioni psichedeliche raccolte in una cantilentante sinfonia puramente dark, il modo migliore per concludere un album tanto storico quanto attuale. Il rumore del giradischi giunto alla fine di quel viaggio mi riporta alla realtà, lasciandomi con la speranza di poterli rivedere presto dal vivo.

 

TRACKLIST

– Thinking about
– We two
– Pressing desire 

– Waving in the dark
– Shinig
– To stretch
– A mysterious design

 

 

 

STYLE SINDROME – 2012 reunion

Anna Di Stefano . voice
Giorgio Mastrosanti . guitar
Massimo Frezza . sax / synth (“frezzatronics”)
Raimondo Mosci . drums
Davide Messina . bass

STYLE SINDROME – 1981-82

Anna Di Stefano . voice
Stefano Curti . bass / guitar / synth
Giorgio Mastrosanti . guitar
Massimo Frezza . sax / bass / drums
Raimondo Mosci . drums
Germano Falcione . bass


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