Danso Key, Golpe in Rock (di Laura Dainelli, foto di Simona Rovelli)

Le Danso Key sono un trio di donne con grinta, carisma e talento da vendere. La band è formata da Elisa Nancy Natali (detta Eli) voce, compositrice e chitarra acustica, Elisa Abela alla batteria e Stella Veloce che suona il violoncello elettrico. Sono state definite un mix ben riuscito tra Ani Di Franco, Morphine e The Ex. Forse sì, ma noi più che definirle con dei paragoni preferiamo consigliarvi direttamente il loro primo album appena uscito: Golpe, e dar loro la parola qui di seguito per farsi conoscere meglio da tutti voi.
Relics: Beh, basta ascoltare il vostro album per avere cosi tante domande nella mente. Forse mai capitata una cosa del genere, si ha la testa piena di curiosità davvero… proverò ad andare con ordine anche se non sarà facilissimo. Un titolo assolutamente evocativo quello di Golpe, il vostro primo album. Per di più fatto uscire (non è un caso vero?) l’8 marzo. Ci spiegate questa scelta e soprattutto questo accostamento? Golpe è una parola molto forte, rivoluzionaria molto spesso in senso negativo.. per voi cosa simboleggia?
Danso Key: Beh, in effetti la parola è molto suggestiva ed anche a noi piace proprio per questo, ma nello specifico del nostro disco il motivo per cui nasce questo titolo è molto più pragmatico e meno ideale, legato alla lavorazione del disco stessa. Infatti, abbiamo registrato con la Viceversa Records di Catania, recandoci lì a registrare con il rpogetto di un album quasi completamente acustico. Beh, potete facilmente constatare che ne è venuto fuori tutt’altro! Quindi i nostri amici della casa discografica scherzavano spesso sul fatto che avessimo più o meno ideato un golpe con noi stesse e con i nostri propositi iniziali. Noi abbiamo trovato la definizione divertente ma anche decisamente calzante e da qui nasce il titol.
Per quanto riguarda l’8 marzo, in realtà non abbiamo particolari aspettative o sentimenti legati a quel giorno, semplicemente, essendo tre donne che dovevano scegliere uno dei 31 giorni del mese di marzo per far uscire il loro disco, ci sembrava il più adatto e abbiamo deciso cosi, un po’ d’istinto.

Relics: C’è molto rock ma anche molta introspezione nel vostro disco. Il genere sicuramente non è catalogabile, e questo per le orecchie più curiose e desiderose di scoprire è sempre un bene, ma se voi doveste dire che cosa il vostro disco e il vostro modo di suonare rappresenta, cosa direste? Lo raccontereste con parole o con immagini o cos’altro?

  
Danso Key: Preferiremmo lasciare a chi ci ascolta una “definizione” ma anche solo un’immagine ispirativa. Sicuramente c’è molto di noi, sia come band sia come tre persone singolarmente che uniscono il loro background per il piacere di fare musica insieme.
Relics: Come mai la scelta di un violoncello elettrico al posto del “consueto basso”? Cosa l’ha determinata? Complimenti a Stella che è grandiosa!

Danso Key: In effetti il genere che ne viene fuori è particolare rispetto al rock in senso tadizionale, ma a noi interessa esprimere quello che siamo più che rientrare a tutti i costi in un genere. Infatti, collegandoci a questo, la scelta del violoncello in realtà non è stata affatto una scelta studiata a tavolino, bensì è avvenuto tutto in modo molto naturale, perchè io (Eli Natali) e lei (Stella Veloce) suonavamo già insieme da un po’, ci eravamo trovate musicalmente in estrema sintonia, e poi nel tempo ci siamo rese conto che l’unica componente che ci mancava era proprio una brava batterista. E così, ecco Elisa, e le Danso Key sono diventate un trio. Ormai è già qualche anno che suoniamo con la stessa formazione, e ci piace molto.

Relics: Anche chitarra e voce sono straordinarie, non solo per il mix così intenso di sensazioni che riescono a trasmettere. Si respira malinconia ma anche rabbia, le ballad rock si alternano a pezzi molto più introspettivi e di diverso respiro, e tutto questo suscita curiosità. C’è uno stato d’animo prevalente con cui scrivete musica? Un click nella vostra testa dal quale sentite che è il momento “ORA” di farlo?

Danso Key: Non sapremmo darti una risposta secca e precisa ad una simile domanda, perchè non decidiamo a tavolino quando scrivere, ma capita sulla scia di emozioni forti o semplicemente di sensazioni e pensieri che vogliamo comunicare tramite la musica e dargli forma in questo modo. E’ un qualcosa di molto naturale ed istintivo in realtà, sicuramente non ci mettiamo a tavolino senza ispirazione e dicendo “ora è il momento di un scrivere un album”. Non è una dimensione che ci appartiene.

Relics: Ci parlate brevemente (pare facile, lo so…) delle vostre vite ed esperienze così multiculturali ed internazionali e di come hanno influito su ciò che siete oggi e sulla vostra musica? Cosa portate sempre nel cuore dei Paesi dove avete vissuto?

Stella: Io vivo a Berlino da un paio d’anni, una città che mi piace ma sicuramente due anni sono pochi per poter dire che la mia formazione culturale e musicale sia stata ifnluenzata in maniera tanto incisiva da questo contesto. Certo, come tutte le esperienze vissute, si riflette anche nella musica la mia vita in generale, ma la base solida della mia formazione, della passione per il violoncello e tanto altro è sicuramente antecedente. Sicuramente Berlino è una città molto viva ed interessante, e ricchissima di musicisti, ma, come in tutti i posti del mondo, mica sono tutti bravi musicisti eh! Degni di nota lì sono soprattutto i musicisti classici di nuova generazione, a cui purtroppo in Italia non è data alcuna visibilità.

Eli Natali: io sono nata in Australia ed ho passato lì la prima parte dell’infanzia, per poi trasferirmi nella Svizzera francofona. Da questi trascorsi molto probabilmente deriva il fatto che non riesco a scrivere testi di canzoni in italiano, scrivo sempre in inglese o in francese. Ma oltre a questo non credo che molto altro della mia forma mentis musicale derivi dalla maggiore o minore internazionalità. Infatti ho una formazione cantautorale che poco è radicata in uno di questi Paesi di provenienza.

Relics: Ci spiegate in breve la scelta di un’etichetta indipendente e soprattutto perché proprio quella? Che cosa vi ha conquistato di loro e vi ha fatto capire che era quello che cercavate ed a cui affidarvi?

Danso Key: L’etichetta con la quale abbiamo registrato è la (già citata) Viceversa Records, li abbiamo scelti perchè Elisa, la nostra batterista, ha origini catanesi e si tratta di persone della sua città che conosceva. Ce ne ha parlato e noi siamo rimaste subito soddisfatte della proposta visto il feeling che si è creato.
Relics: Cosa vorreste dire a chi ha già ascoltato ed avuto modo di apprezzare il vostro album e a chi invece ancora non vi conosce? Cosa direste VOI per consigliarglielo ed andare oltre la (diffusissima ahimè!) pigrizia di aprirsi alle novità più interessanti? Oppure consigliereste più la dimensione live per conoscervi? Quali differenze ci sono tra i due aspetti?
Danso Key: Si tratta del risultato delle parti migliori di quattro diverse session in studio, quindi oltre al ritenere la dimensione live una dimensione che ci appartiene moltissimo è anche congiunta con il disco in modo molto più forte ed indelebile di quanto ci si possa aspettare. Sicuramente nel live conta molto il tipo di pubblico, ma se è caloroso e partecipativo allora veramente assume un’atmosfera assolutamente straordinaria! In generale comunque, noi più che altro ci divertiamo! Ci si diverte tanto insieme, abbiamo anche sul palco un buon rapporto e viviamo tutto con allegria, a prescindere da chi ci sta seguendo. Il pubblico può sicuramente aumentare l’adrenalina, ma di basene abbiamo già parecchia di nostro.

Relics:  Grazie mille ragazze e speriamo di rivedervi dal vivo prestissimo nonostante le distanze geografiche che a volte vi separano.

Danso Key: Grazie a voi! E sì, non mancheremo di tenervi aggiornati e soprattutto di continuare a suonare.


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